Lo ha segnalato un recente studio condotto dagli studiosi della London School of Hygiene & Tropical Medicine, da quelli dell'Università di Sheffield e dell'Imperial College di Londra. Lo ricerca, in particolare, ha spiegato come, attraverso il tracciamento e il test di screening dei contatti famigliari, si potrebbero salvare quasi 4mila giovani vite all’anno, evitando 5.870 casi di contagio
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Nel mondo, il 20% dei decessi legata alla tubercolosi multi-resistente, tra bambini e ragazzi con meno di 15 anni, potrebbe essere evitato. Lo ha evidenziato una recente ricerca condotta dagli studiosi della London School of Hygiene & Tropical Medicine, da quelli dell'Università di Sheffield e, ancora, da quelli dell'Imperial College di Londra, i cui esiti sono stati pubblicati sulla rivista “The Lancet Global Health”.
Il tracciamento e il test di screening dei contatti famigliari
Lo studio, che ha segnalato nello specifico come il tracciamento e il test di screening dei contatti famigliari potrebbe consentire di salvare all’anno quasi 4mila giovani vite ed evitare 5.870 casi di contagio, è partito da alcune stime recenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) secondo cui oltre un milione di bambini, a livello globale, ogni anno si ammala di tubercolosi, una malattia infettiva e contagiosa causata da un batterio, il Mycobacterium tuberculosis, che nella maggior parte dei casi interessa i polmoni. Solo la metà di questi casi, però, viene diagnosticata e curata adeguatamente. Infatti, circa un quarto dei bambini malati (tutti non diagnosticati) di tubercolosi, va incontro al decesso, rendendo così questa malattia una tra le principali cause di mortalità infantile. Sempre secondo le stime, dei 30.000 bambini che sviluppano una tubercolosi multi-resistente, solamente il 15% circa riceve una diagnosi. Senza considerare che non sono conosciute le cifre esatte della trasmissione famigliare, sebbene le ipotesi in questo caso possano variare tra il 10% e il 30%, un dato più alto anche rispetto agli adulti.
I dati ottenuti attraverso un modello matematico
I ricercatori coinvolti in questo studio, quindi, hanno deciso di mettere a punto un modello matematico, servendosi dei dati relativi alle notifiche di tubercolosi resistente riportati dall'Oms in 213 Paesi nel mondo. Ne è emerso come, identificando e curando i minori di 15 anni malati di tubercolosi e conviventi con adulti che avevano ricevuto una diagnosi per la stessa patologia, si sarebbero potuti evitare 2.350 decessi. E altre 1.240 morti, allo stesso modo, se tutti i bambini che entrati in contatto con persone affette da tubercolosi multi-resistente avessero ricevuto una terapia antibiotica preventiva. Secondo quanto affermato da Finn McQuaid, uno tra gli autori dello studio, “i bambini sono un gruppo emarginato nella cura della tubercolosi e sono molto vulnerabili alle forme multi-resistenti. La gestione dei contatti familiari sembra essere un approccio sottoutilizzato che potrebbe, invece, fare una differenza significativa”.