La tecnologia, messa a punto da "DeepTrace Technologies", spin off della Scuola Universitaria Superiore Iuss di Pavia, ha mostrato un'accuratezza dell'89% nel distinguere tra tessuto mammario a bassa e ad alta densità
Sviluppato uno strumento di Intelligenza artificiale che promette di aiutare i radiologi a classificare in modo accurato la densità del seno nelle mammografie di routine. Si chiama "TRACE4BDensity" ed è stato messo a punto da "DeepTrace Technologies", spin off della Scuola Universitaria Superiore Iuss di Pavia. La tecnologia, descritta sulle pagine della rivista specializzata Radiology Artificial Intelligence, ha mostrato un'accuratezza dell'89% nel distinguere tra tessuto mammario a bassa e ad alta densità, con una concordanza del 90% tra lo strumento e la valutazione dei radiologi coinvolti nello studio.
Lo studio nel dettaglio
Come spiegato dai ricercatori in una nota di Iuss Pavia, "l'elevata densità mammaria è un fattore di rischio indipendente per il cancro al seno, e il suo effetto di mascheramento delle lesioni sottostanti riduce la sensibilità della mammografia". Attualmente la densità del seno viene valutata visivamente su mammografie a due visualizzazioni, con una scala a quattro categorie. Si tratta, tuttavia, di una sistema che presenta dei limiti perché la classificazione visiva è soggetta alla variabilità tra osservatori. Per superare questo variabilità, i ricercatori hanno addestrato il software, sotto la supervisione di 7 radiologi, su 760 mammografie.
I risultati
Come detto, la tecnologia ha mostrato un'accuratezza dell'89% nel distinguere tra tessuto mammario a bassa e ad alta densità. "Il valore particolare di questo strumento è la possibilità di superare la riproducibilità non ottimale della classificazione visiva della densità da parte del medico, che limita la sua usabilità pratica", ha spiegato il ricercatore Sergio Papa, del Centro Diagnostico Italiano di Milano. "Uno strumento come "TRACE4BDensity" può aiutarci a consigliare alle donne con alta densità mammaria di avere, dopo una mammografia negativa, uno screening supplementare con imaging ad ultrasuoni, risonanza magnetica o mammografia con contrasto", ha aggiunto il ricercatore Francesco Sardanelli, del Policlinico San Donato. "Vorremmo valutare ulteriormente lo strumento in particolare nei Paesi in cui le normative sulla densità mammaria delle donne non sono attive, valutando l'utilità di tale strumento per radiologi e pazienti", ha concluso Christian Salvatore, ricercatore dello Iuss di Pavia e co-fondatore e amministratore delegato di "DeepTrace Technologies".