Obesità, perdere peso migliora la salute delle donne ma non la fertilità: lo studio

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Lo ha evidenziato uno studio condotto dagli esperti del Penn State College of Medicine, condotto su 379 donne con obesità e difficoltà a rimanere incinte. Dal lavoro di ricerca è emerso come un pur rigoroso regime alimentare non abbia portato a nessun vantaggio in termini di probabilità di avere una gravidanza e partorire un figlio sano

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La perdita di peso può consentire di migliorare la salute metabolica delle donne, ma non la loro fertilità. Lo ha evidenziato uno studio condotto dagli esperti del Penn State College of Medicine, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Plos Medicine”. Condotto su 379 donne con obesità e difficoltà a rimanere incinte, il lavoro di ricerca ha analizzato, nel dettaglio, l'effetto della dieta e dell'attività fisica sul campione di pazienti, facendo emergere come un pur rigoroso regime alimentare non abbia portato a nessun vantaggio in termini di probabilità di avere una gravidanza e partorire un figlio sano.

Cosa è emerso dallo studio

In particolare, nell’ambito dello studio, le donne sono state suddivise in due differenti gruppi. Il primo è stato sottoposto, per un lasso di tempo pari a 16 settimane, ad un programma di attività fisica mentre il secondo, per lo stesso periodo di tempo, ha condotto oltre all'esercizio fisico anche una dieta intensa che prevedeva l'utilizzo di farmaci e prodotti sostitutivi dei pasti. Alla fine del programma, le donne sottoposte a dieta hanno perso, mediamente, il 7% del loro peso corporeo, ma i tre cicli di trattamenti standard per l'infertilità a cui sono state sottoposte non hanno avuto esiti significativamente diversi da quelli delle donne dell’altro gruppo. Nello specifico, alla fine del programma condotto dai ricercatori, 23 delle 188 donne che avevano seguito un piano di attività fisica ed erano state a dieta hanno avuto un figlio sano (12,2%), mentre tra le 191 che hanno svolto solo un programma di attività fisica 29 sono diventate madri (15,2%).

I benefici della dieta rispetto alla sindrome metabolica

Un dato però è stato sottolineato dagli esperti, ovvero che il programma di dieta intensiva ha comunque offerto alle donne maggiori benefici in termini di salute. Oltre a perdere peso, infatti, la dieta ha consentito anche una riduzione della sindrome metabolica, cioè un insieme di condizioni che possono alimentare il rischio di diabete, ictus e malattie cardiache. Infatti, dopo le 16 settimane relative al programma messo in atto, l'incidenza della sindrome metabolica è passata dal 52,8% al 32,2% nel gruppo delle donne a dieta rispetto a quella, dal 53,6% al 49,4%, evidenziata nel gruppo che ha seguito solo un programma di attività fisica.

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