Usa, tra le ragazze in aumento le visite per tic e disturbi alimentari

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Lo ha sottolineato uno studio, condotto negli Stati Uniti, dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), secondo cui la percentuale di visite al pronto soccorso per problemi legati a disturbi alimentari, tra le adolescenti, è aumentata durante il 2020, arrivando a raddoppiare rispetto al periodo precedente alla pandemia. Triplicate, invece, le visite per i disturbi da tic

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Non solo sintomi clinici da depressione e disturbi d'ansia. Gli effetti sulla salute degli adolescenti, collegati alla pandemia di Covid-19, risultano essere particolarmente elevati soprattutto tra le ragazze giovani. A confermarlo uno studio, condotto negli Stati Uniti, dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), secondo cui la percentuale di visite al pronto soccorso per problemi legati a disturbi alimentari, tra le adolescenti, è aumentata durante il 2020, arrivando a raddoppiare rispetto al periodo precedente alla pandemia. E, considerando lo stesso arco temporale, anche le visite per i disturbi da tic sono aumentate esponenzialmente, addirittura triplicando.

Stress emotivo e cambiamenti nella disponibilità di cibo

Nell’ambito della ricerca, gli studiosi hanno analizzato i dati provenienti dal “National Syndromic Surveillance Program”, considerando tre periodi nello specifico, ovvero 15 marzo 2020 - 2 gennaio 2021, 3 gennaio 2021 - 1 gennaio 2022 e, infine, 2 gennaio 2022 - 29 gennaio 2022. Tali finestre temporali sono state messe a confronto con le settimane corrispondenti del 2019. Ne è emerso come, allo stesso modo che per altri tipi di patologie, durante la pandemia le visite settimanali medie in pronto soccorso, per problematiche legate salute mentale tra bambini e adolescenti (0 -17 anni) siano diminuite nel 2020 (-27%) e siano rimaste sostanzialmente invariate nel 2021 (-8%) e nel gennaio 2022 (-5%), rispetto al 2019. Ma, nello stesso periodo preso in esame, tra le ragazze adolescenti è aumentata particolarmente la percentuale di visite per disturbi alimentari. Questi ultimi, secondo i ricercatori dei Cdc, “possono essere innescati da fattori di rischio correlati alla pandemia, come mancanza di struttura nella routine quotidiana, stress emotivo e cambiamenti nella disponibilità di cibo e possono esser peggiorati da un ridotto accesso all'assistenza sanitaria mentale durante la pandemia”.

Le visite per disturbi da tic

Non lo disturbi alimentari, però. Lo studio, infatti, ha permesso di rilevare anche un “atipico aumento delle visite per disturbi da tic tra le adolescenti”, hanno spiegato gli esperti, considerando l’aumento di tre volte rispetto al 2019. Si tratta di movimenti incontrollati che, solitamente, fanno il loro esordio già nell'infanzia e risultano essere più diffusi tra i maschi. Gli esiti della ricerca, suggeriscono però gli esperti, potrebbero rappresentare solo la punta di un iceberg, a dimostrazione di un problema ancora più diffuso.

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