
Variante Omicron, in bambini sotto i 5 anni sintomi meno gravi rispetto a Delta: lo studio
Lo riporta una ricerca americana, ancora da sottoporre a peer review. Secondo i dati raccolti su oltre 80mila bimbi, fra quelli che hanno contratto Omicron si registra un -70% di ricoveri, terapie intensive e respirazione assistita rispetto ai contagiati con Delta, e anche le visite in pronto soccorso sono inferiori del 29%

La variante Omicron del coronavirus provocherebbe sintomi ed effetti più lievi rispetto alla Delta nei bambini al di sotto dei 5 anni, una fascia d'età che al momento non ha ancora a disposizione uno specifico vaccino anti-Covid
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Lo riporta uno studio - ancora da sottoporre a peer review - condotto negli Stati Uniti dalla Case Western Reserve University School of Medicine e dal Center for Artificial Intelligence in Drug Discovery di Cleveland, in collaborazione con i National Institutes of Health di Bethesda
Il testo completo dello studio americano
Secondo i ricercatori, Omicron sui bambini con età inferiore ai 5 anni è "intrinsecamente lieve", con un'infezione che provoca "effetti significativamente meno gravi" rispetto alla variante Delta
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Lo studio riporta una riduzione del 70% di ricoveri, terapie intensive e ricorso alla respirazione assistita rispetto ai bambini che hanno contratto la variante Delta
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Anche per quanto riguarda le visite in pronto soccorso si registra un -29% rispetto ai contagi da Delta
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Fra i bambini sotto i 5 anni contagiati da Omicron, circa l’1% è stato ricoverato, mentre la percentuale con Delta sale al 3%

"Nonostante il risultato incoraggiante, servono ulteriori studi - scrivono i ricercatori - Per monitorare le conseguenze acute a lungo termine legate alla variante Omicron, la propensione a sviluppare il long Covid, la rapidità di diffusione, la potenziale mutazione e come le precedenti infezioni possano alterare le risposte cliniche"

Lo studio è stato condotto su circa 7.000 bambini infettati durante un periodo in cui la variante Omicron era predominante e circa 63.000 contagiati quando era predominante Delta. I campioni di virus non sono stati sequenziati per ogni singolo bambino, ma sono stati invece acquisiti sulla base dei dati di sequenziamento più diffusi di quel momento specifico

Omicron ha rappresentato circa il 92% dei campioni durante le due settimane terminate il 6 gennaio, mentre Delta ha rappresentato il 99% dei campioni tra settembre e metà novembre

"Non credo che il virus agisca in modo diverso nei bambini rispetto agli adulti. Ma penso che i bambini siano diversi dagli adulti", afferma alla Cnn la dottoressa Karen Ravin, responsabile delle malattie infettive al Nemours Children's Hospital, nel Delaware

"I bambini sono bambini, quindi è più probabile che si avvicinino molto alle persone quando parlano con loro - spiega Ravin -. Tendono a toccare tutto e ad avvicinarsi a tutti, quindi penso che qualsiasi tipo di virus respiratorio chiaramente li metta un po' più a rischio rispetto agli adulti che forse sono più inclini a mantenere le distanze"