
Covid, autosorveglianza dopo contatto con un positivo: cos’è e cosa si può fare
Riguarda i vaccinati che hanno già ricevuto la terza dose o il booster, i vaccinati con ciclo completo “primario” da meno di 120 giorni e i guariti dal Covid da meno di 4 mesi: se asintomatici, non devono più mettersi in quarantena né aspettare il risultato di un tampone per uscire di casa. Possono andare ovunque, ma devono fare massima attenzione alla comparsa di eventuali sintomi e indossare le mascherine Ffp2

Dal primo gennaio è entrato in vigore il decreto legge che modifica le regole per la quarantena dopo un contatto con una persona positiva al coronavirus. In alcuni casi, le nuove norme prevedono una forma di autosorveglianza: ecco in cosa consiste
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AUTOSORVEGLIANZA - In particolare, l’autosorveglianza è una misura che consente ad alcune tipologie di persone di rispettare un protocollo diverso rispetto al periodo di quarantena se entrano in contatto con un positivo: riguarda i vaccinati che hanno già ricevuto la terza dose o il booster, i vaccinati con ciclo completo “primario” da meno di 120 giorni e i guariti dal Covid da meno di 4 mesi
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COS’È - Queste tre categorie, se asintomatiche dopo un contatto con un positivo, non devono più mettersi in quarantena, né aspettare il risultato di un tampone per uscire di casa: a loro - spiega il governo - “si applica una auto-sorveglianza, con obbligo di indossare le mascherine Ffp2 fino al decimo giorno successivo all'ultima esposizione al soggetto positivo al Covid-19”
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ASINTOMATICI - La condizione necessaria per applicare il regime di autosorveglianza è che queste persone - oltre che vaccinate o guarite entro i limiti di tempo - dopo il contatto con un positivo siano asintomatiche
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QUANDO SERVE IL TEST - Alla prima eventuale comparsa dei sintomi, bisogna effettuare un test antigenico rapido o molecolare e, se ancora sintomatici, ripeterlo al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Nel caso in cui il test sia effettuato in centri privati abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo, anche con modalità elettroniche, per determinare la fine del periodo di autosorveglianza
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FFP2 - Se asintomatici, con il regime di autosorveglianza - nonostante non si sia in quarantena e non serva un tampone per uscire di casa - è obbligatorio indossare la mascherina Ffp2 fino all’undicesimo giorno dall’ultimo contatto con la persona positiva al Covid
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QUANTO DURA - Il periodo di autosorveglianza dura 5 giorni e, sempre se non sono emersi sintomi, non serve un tampone negativo in uscita
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COSA SI PUÒ FARE - Durante il periodo di autosorveglianza, alle persone è raccomandata una soglia di attenzione maggiore per accorgersi di eventuali sintomi. Ma in assenza di sintomi, si può andare ovunque: al lavoro, nei negozi, al supermercato, ecc… Sempre indossando l’Ffp2 (anche all’aperto)

SCUOLA - L’autosorveglianza si applica anche a scuola. Alle elementari, con un solo contagio, la classe resta in presenza ma si attiva la sorveglianza con testing di verifica gratuiti (con due casi si va in Dad). Alle medie e superiori, con un caso è prevista l’autosorveglianza e l’uso in aula delle mascherine Ffp2 (con due casi, Dad per chi concluso il ciclo vaccinale primario - o è guarito dal Covid - da più di 120 giorni e non ha la dose di richiamo; con tre casi, Dad per tutti)

LE ALTRE REGOLE - Dopo contatti stretti con un positivo, per i non vaccinati le regole non cambiano: quarantena di 10 giorni e alla fine test molecolare o antigenico negativo per uscire dall’isolamento. Quarantena di 10 giorni e poi tampone anche per chi non ha completato il ciclo vaccinale primario (ad esempio ha fatto solo una dose su 2) oppure per chi lo ha completato da meno di 14 giorni. Chi ha completato il ciclo primario da più di 120 giorni, e ha il green pass valido, se è asintomatico deve osservare quarantena di 5 giorni e poi avere un test negativo