Nella metropoli cinese, che sta costringendo circa 13 milioni di persone in lockdown, sono intervenuti anche i militari, per supportare il lavoro degli infermieri impegnati a processare i tantissimi tamponi molecolari eseguiti in questi giorni nei tremila centri di controllo allestiti in tutta la provincia. A causare il contagio, secondo le prime ricostruzioni, un volo aereo proveniente dal Pakistan
Il “peggior focolaio” di coronavirus in Cina dopo quello di Wuhan nel 2020. Così il quotidiano “La Repubblica” racconta la situazione legata alla metropoli di Xian, che sta costringendo da alcuni giorni circa 13 milioni di persone a rispettare un rigido lockdown.
La situazione in città
La situazione sanitaria cinese, dunque, tiene in apprensione la autorità locali, anche considerando che mancano meno di 45 giorni per l’inizio dei Giochi olimpici invernali di Pechino. Proprio a Xian, capoluogo della provincia di Shaanxi, nella Cina Centrale, solo domenica scorsa, centinaia di addetti preposti alla disinfezione degli ambienti cittadini, si aggiravano per le strade vestiti di bianco. Anche i soldati sono dovuti intervenire per consentire un lavoro più agevole agli infermieri impegnati a processare i tantissimi tamponi molecolari eseguiti in questi giorni nei tremila centri di controllo allestiti in tutta la provincia. Il lockdown prevede la chiusura delle principali attività commerciali oltre che di scuole, trasporti e servizi pubblici, con il permesso accordato solamente ad una persona per ogni famiglia di poter lasciare la propria abitazione ogni due giorni per fare la spesa, oppure in situazioni di autentica emergenza. A livello di dati, spiega ancora il quotidiano, il totale dei casi recenti sembrerebbe poco significativo, dato che si parla di 810 casi di coronavirus a partire dal 9 dicembre e sino ad oggi, quando però i nuovi casi registrati sono già 175. Ma a preoccupare è “l’esponenzialità della crescita”, tanto da far considerare quello di Xian, come detto, “il più grande focolaio cinese dal marzo 2020”. Sempre a proposito di numeri, le persone venute in contatto con casi positivi risultano essere 17.527, con oltre 41mila cittadini attualmente in quarantena presso strutture alberghiere.
Il possibile inizio dei contagi
Cosa avrebbe causato questa catena di contagi? Secondo “La Repubblica” ed in base alle prime ricostruzioni degli esperti, ad innescare i casi sarebbe stato un volo aereo proveniente dall’estero, precisamente dal Pakistan, lo scorso 4 dicembre, da cui sarebbe emerso il primo caso di positività. In base a successivi controlli, poi, sarebbero stati individuati sei passeggeri presenti su quel volo risultati positivi alla variante Delta del virus Sars-Cov-2. Da qui in poi, a diffondere il virus sarebbe stato un infermiere, possibile causa del primo contagio esterno all’ospedale della città, da cui poi è scaturito un incremento dei contagi fra la popolazione. Tra questi, sarebbero quattro i casi con sintomi gravi e tra loro anche un bimbo di un anno d’età.