Covid, in Irlanda torna il coprifuoco: locali chiusi alle 23.30

Salute e Benessere

L’annuncio è arrivato da Micheál Martin, il capo del governo irlandese, a margine di una riunione ad hoc del gabinetto

Nella Repubblica d’Irlanda sta per tornare in vigore il coprifuoco. Il governo ha stabilito che da domani, giovedì 18 novembre, tutti i pub, ristoranti e locali notturni dovranno chiudere entro le 23:30. Inoltre, tutti i cittadini sono stati invitati a praticare lo smart working, purché il loro lavoro lo consenta. L’annuncio è arrivato da Micheál Martin, il capo del governo irlandese, a margine di una riunione ad hoc del gabinetto.

Le altre restrizioni

Le restrizioni resteranno in vigore per quattro settimane, anche se non è possibile escludere eventuali proroghe. Alcuni media parlano già di “semi lockdown”. Oltre alle misure già menzionate, sono previste anche delle regole più rigide sull’isolamento precauzionale (di cinque giorni) in caso di contatti con persone contagiate e sull’utilizzo della mascherina, nonché l’offerta a basso costo di test antigenici e l’estensione della terza dose del vaccino anti-Covid a tutti gli over 50. Inoltre, ai cittadini sarà richiesto di esibire il Green Pass per accedere a cinema e teatri (ma non a saloni di bellezza o palestre). 

 

Previste ulteriori misure in Irlanda del Nord

Nelle scorse settimane si è verificata un’importante impennata dei contagi in Irlanda, proprio come avvenuto nel Regno Unito. Si tratta di una svolta a tratti inaspettata, considerando che l’Isola di Smeraldo non aveva mai del tutto rinunciato a restrizioni e cautele come l’uso della mascherina. Il ministero della Salute ha già anticipato Irlanda del Nord potrebbero essere introdotte delle restrizioni più severe in vista del Natale. Queste servirebbero per evitare il sovraffollamento degli ospedali e garantire il normale svolgimento delle festività. Si parla di una possibile entrata in vigore il 29 novembre. In questo scenario, il Green Pass diventerebbe essenziale per accedere ai night club, ai locali che vendono cibo e bevande, a cinema, teatri e altri luoghi di cultura, agli eventi al chiuso con più di cinquecento persone (con parte del pubblico in piedi), agli eventi all’aperto con più di 4mila persone e agli eventi in cui sono presenti più di 10mila persone (a prescindere da quante di loro siano sedute).

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