
Secondo la Repubblica il ministro della Salute Roberto Speranza porterà due provvedimenti al Cdm questa settimana. Uno riguarda la riduzione del periodo di validità del certificato, l’altro l’estensione anche alla terza dose dell’obbligo vaccinale del personale sanitario e delle Rsa

L’Italia continua a reggere alla quarta ondata di Covid in Europa. Ma alcune Regioni si avvicinano alla zona gialla e il governo starebbe studiando alla modifica di alcune regole per contrastare la pandemia. Tra queste ci sarebbe anche la riduzione della durata del Green pass e l’estensione della terza dose dell’obbligo vaccinale al personale sanitario e delle Rsa
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Secondo quanto riporta la Repubblica "questa settimana il ministro della Salute Roberto Speranza porterà due provvedimenti al Consiglio dei ministri. Se saranno approvati inizierà una nuova fase, di regole più stringenti per il Green pass"
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“La prima norma - si legge nell'articolo - è quella che prevede l’estensione anche alla terza dose dell’obbligo vaccinale del personale sanitario e delle Rsa. L’altro provvedimento taglierà la validità del Green pass, anche quello rilasciato dopo la terza dose, da 12 a 9 mesi. Le novità dovrebbero partire da dicembre”
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“Nello stesso mese - sempre secondo quanto si legge su la Repubblica - verrà deciso l’allungamento dello stato di emergenza, probabilmente per altri sei mesi”. Anche se bisognerà vedere in che modo visto che lo stato di emergenza, in vigore in Italia dal 31 gennaio 2020, non può superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi, quindi al massimo fino al 31 gennaio 2022, come previsto dall’articolo 24 del decreto legislativo 1/2008
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Sulla riduzione della durata del Green pass, bisognerebbe anche stabilire come cambiare la scadenza ai milioni di italiani che lo possiedono. Se con l’invio di un nuovo codice, e quindi il rilascio di un nuovo certificato, oppure no
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Al momento non sarebbero previsti altri interventi, ad esempio legati ai requisiti per ottenere il certificato verde. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa invita a "guardare con fiducia alle prossime settimane: gli italiani si sono in gran parte vaccinati, negli ospedali la situazione è sotto controllo". Dunque, aggiunge, "non c'è la volontà di una modifica" dei criteri per l'ottenimento del Green pass, escludendo i tamponi, come da più parti si invoca

C’è anche chi chiede una sforbiciata anche alla scadenza del tampone antigenico: da 72 a 48 ore. Se ne parlerà tra un paio di settimane per una valutazione, con il coinvolgimento anche del Comitato tecnico scientifico

La ministra Mariastella Gelmini ha comunque ribadito che le decisioni assunte "consentono al nostro Paese di restare aperto. Abbiamo l'84% di cittadini vaccinati con due dosi, il governo monitora con grande attenzione l'andamento dei contagi, sollecita la terza dose, ha varato indicazioni sui mezzi di trasporto, per il momento ci fermiamo qui”

E anche la validità del Green pass, aggiunge Gelmini "al momento resta di 12 mesi. Valuteremo poi in base all'andamento dei contagi”. Insomma, nuovi provvedimenti potrebbero essere presi solo se il quadro epidemiologico dovesse peggiorare

Per ciò che riguarda l’obbligo di richiamo "agli operatori sanitari - scrive Repubblica - verrà probabilmente dato un mese di tempo per mettersi in regola. Dovranno aspettare al massimo sette mesi dall’ultima iniezione prima di farsi il nuovo vaccino. Sempre trenta giorni saranno concessi a coloro che, quando scatterà l’obbligo, non avranno fatto il richiamo malgrado siano passati più di sei mesi dalla seconda"