Covid, Zaia: "In Veneto terapie intensive aumentate del 50% in una settimana"

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Il governatore veneto ha spiegato come si debba indossare “la mascherina all'aperto se c'è assembramento, al chiuso sempre, e ragionare sul fatto che anche un vaccinato può trasmettere il virus”. E a proposito del vaccino, ha detto di non credere “all'obbligatorietà perché in un Paese democratico vorrebbe dire accompagnamento coatto, ci sarà sempre una parte che non si vaccinerà. Bisogna iniziare a parlare a quelli che hanno paura, tutti ci dobbiamo informare”

L'incidenza dei nuovi casi Covid-19 in Veneto nell'ultima settimana è di 75,3 ogni 1200 mila abitanti e l'indice Rt è salito a 1.1. E' quanto ha riferito a Verona il presidente della Regione Luca Zaia. "Il Veneto resta bianco - ha commentato - ma non è una cosa scritta sulla pietra. Se continuiamo così, in poche settimane qualche viraggio di colore potrebbe accadere. Perché buttare il lavoro di mesi per mangiare le castagne in piazza?", ha detto, spiegando che le terapie intensive in Regione sono aumentate del 50%.

“Abbiamo l'obbligo di non dismettere le mascherine - ha spiegato Zaia - Dobbiamo portare la mascherina all'aperto se c'è assembramento, al chiuso sempre, e ragionare sul fatto che anche un vaccinato può trasmettere il virus”. “Visto che il Governo tace sui vaccini, non dico altro. Ma non posso accettare che ci sia solo una campana. Non credo all'obbligatorietà perché in un Paese democratico vorrebbe dire accompagnamento coatto, ci sarà sempre una parte che non si vaccinerà. Bisogna iniziare a parlare a quelli che hanno paura, tutti ci dobbiamo informare”, ha poi aggiunto, in riferimento alla campagna vaccinale anti-Covid nel nostro Paese.

Vaccini: “Riconoscere il merito a chi l'ha fatto”

Le vaccinazioni, ha proseguito sul tema, “ad oggi stanno andando bene, la media di popolazione over 12 con almeno una dose e prenotazione è dell'84,6%. Siamo una delle Regioni che hanno vaccinato di più”, ha riferito poi a proposito della situazione in Veneto. “Siamo in pandemia, non vorrei qualcuno se lo fosse dimenticato. Non funziona che ‘finchè l'epidemia pende, rende’. In 20 mesi ci siamo rovinati la vita, oltre a quelli che l'hanno persa. Se oggi siamo nella libertà, dobbiamo riconoscere il merito a chi si è vaccinato", ha detto ancora.

Green pass: “Non sappiamo eventuali legami con Trieste”

Tra i temi trattati da Zaia, anche il caso relativo alle proteste di piazza a Trieste, per cui il Veneto non ha elementi per accertare eventuali legami di contagi, “anche perché oggettivamente quando viene fatto il contact tracing è facoltà del singolo dire se ha manifestato, ha detto il governatore. “A noi comunicazioni ufficiali dei positivi su Trieste non sono arrivate. Possono dichiarare quel che vogliono: i contatti stretti, la genesi dell'infezione o no”, ha aggiunto. “Le proteste sono il sale della democrazia, non dobbiamo lamentarci delle proteste, in un regime di libertà vaccinale. Ma devono essere non violente, e non solo a livello fisico”, ha poi sottolineato ancora Zaia, affermando che “la violenza verbale è ad altissimi livelli e non aiuterà a pacificare il Paese. La mia libertà finisce dove inizia quella degli altri. Non posso sentire che le serrande vengono abbassate, questa non è pacificazione sociale”, ha ammesso.

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