Lo ha riferito il sottosegretario alla Salute, intervenuto nel corso di "Buongiorno". “Oggi le indicazioni che abbiamo sono di procedere con la terza dose sui fragili e gli ultrasessantenni. È ragionevole pensare che ci sarà un’estensione", ha aggiunto
“È ragionevole pensare che tra la fine del 2021 e l’inizio del prossimo anno si proceda con l’allargamento della platea per coloro che dovranno ricevere la terza dose. La tempistica sulla quale si sta ragionando è questa”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, intervenendo nel corso di “Buongiorno”, in onda su Sky TG24.
Le indicazioni sulla terza dose di vaccino
A proposito della scelta di somministrare la terza dose a tutti, ha detto ancora Costa, “siamo in un ambito in cui la politica deve prendere atto di quelle che saranno le indicazioni scientifiche, su questo credo sia opportuno dividere in maniera netta le competenze: la politica si deve assumere la responsabilità di declinare le scelte, ma lo deve fare sulla base di quello che la scienza ci dice”, ha spiegato. “Oggi le indicazioni che abbiamo sono di procedere con la terza dose sui fragili e gli ultrasessantenni. È ragionevole pensare che ci sarà un’estensione. Il compito del governo è farsi trovare pronto per la somministrazione e sotto questo aspetto garantiamo di esserlo, sia per quanto riguarda la logistica sui territori che per la disponibilità di vaccini”, ha poi aggiunto. Ad oggi, ha quindi anticipato il sottosegretario, “le indicazioni ci dicono che è ragionevole pensare che si andrà verso la terza dose diffusa e lo faremo gradualmente”. La sensazione sul tema terza dose, ha poi proseguito, “è che ci sia una risposta positiva da parte dei cittadini, dobbiamo continuare affidandoci al loro senso di responsabilità, che è stato ampiamente dimostrato sia nel rispetto delle regole, sia nella disponibilità sulla vaccinazione. Ci hanno fatto raggiungere numeri straordinari che ci consentono di proseguire nel percorso di ritorno alla normalità”, ha detto.
“Vaccino obbligatorio? Parlarne è fuori luogo, rischio è radicalizzare lo scontro”
“C’è una grande percentuale di cittadini non ancora vaccinati con i quali si può dialogare, perché non credo siano ascrivibili alla categoria dei no-vax. C’è un ritorno di persone che si vaccinano con la prima dose. In questo momento dobbiamo proseguire con questo discorso di fiducia, radicalizzare ora lo scontro con il vaccino obbligatorio credo rischi di alimentare il dibattito e di non portare dati positivi”, ha quindi dichiarato Costa, a proposito del tema legato all’obbligo vaccinale. “Di fronte ai numeri che ci dicono che l’85% dei vaccinabili ha ricevuto almeno la prima dose, credo che parlare di obbligo sia fuori luogo, dobbiamo lavorare per portare questa percentuale al 90% e lo dobbiamo fare veicolando messaggi positivi”, ha detto. “La politica ha la responsabilità di veicolare ogni giorno estrema fiducia nei confronti della scienza. Se oggi il nostro Paese sta uscendo dalla pandemia è perché la scienza ci ha messo a disposizione i vaccini”, ha poi sottolineato. Poi, circa le regole restrittive, ha confermato come, “se i dati continueranno a essere positivi e i vaccinati continueranno a salire, è ragionevole pensare che nel nuovo anno ci possa essere una revisione delle misure restrittive e anche per quanto riguarda il Green pass si può pensare a una riduzione della sua applicazione. Mi auguro che questi messaggi possano servire a sensibilizzare chi ancora non si è vaccinato”, ha riferito.
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“Possibile pensare a capienze al 100% per tutti i settori entro fine anno”
Con le riaperture e per quanto concerne le capienze, “è ragionevole e giusto dare delle prospettive ai cittadini nel momento in cui si stanno vaccinando: credo che sia ragionevole guardare a fine anno come limite temporale in cui si può arrivare al 100% delle capienze che ancora non sono arrivate a questa percentuale”, ha spiegato Costa. “Nel nostro Paese abbiamo riaperto sostanzialmente tutto, abbiamo solamente un limite sulle capienze in alcuni settori. C’è un dato positivo da mettere in evidenza: c’è un aumento anche per quanto riguarda le prime dosi, credo che arrivare al 90% dei vaccinabili sia un obiettivo raggiungibile in poche settimane e sicuramente entro fine anno, è una percentuale di vaccinati che ci permetterebbe una gestione della pandemia più semplice e al Paese di ritornare appieno alla normalità”, ha spiegato ancora.
Green pass a cittadini con vaccini non autorizzati è “problema europeo”
Tra i temi toccati da Costa, anche quello relativo al riconoscimento del Green pass per quei cittadini che si sono sottoposti a vaccini non autorizzati nel nostro Paese. “Stiamo lavorando quotidianamente, siamo consapevoli dell’esistenza di questo problema che riguarda tanti cittadini che si sono sottoposti al vaccino, ma con vaccini non ancora autorizzati dagli enti certificatori. È un problema che non riguarda solo il nostro Paese, c’è un dialogo a livello europeo”, ha spiegato il sottosegretario. “Credo che a breve arriveremo a dare la possibilità di ottenere il Green pass per poter lavorare a questi cittadini che si sono sottoposti a vaccino, dopodiché è possibile che sia prevista anche una dose di vaccino autorizzato dagli enti certificatori per questi soggetti. Il problema è sul tavolo e credo che nei prossimi giorni arriverà una soluzione che lo risolverà dal punto di vista europeo”, ha quindi confermato.