
Terza dose vaccino Covid, Ema: "Ok a più fragili e over 18 almeno a 6 mesi da seconda"
L'Agenzia europea per i medicinali: "Sì a richiamo su immunodepressi, almeno a 28 giorni dalla seconda dose. Ok a booster con Pfizer anche per i soggetti tra i 18 e i 55 anni, a distanza di 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale". Via libera anche per la terza dose di Moderna per gli immunocompromessi di età pari o superiore a 12 anni. Il commissario per l'emergenza Figliuolo: "In Italia le dosi ci sono e andremo spediti"

Diversi Paesi, tra cui l'Italia, somministrano già la terza dose di vaccino anti-Covid ai soggetti più fragili. L'Ema (Agenzia Europea del Farmaco) ha dato l'ok ai richiami "sui soggetti immunodepressi, almeno a 28 giorni di distanza dalla seconda dose". L’Agenzia ha anche sottolineato che un richiamo con il vaccino Pfizer aumenta gli anticorpi nelle persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni, se somministrato ad almeno 6 mesi di distanza dalla seconda dose
GUARDA IL VIDEO: Vaccino Covid, Biontech: "Aggiornamento forse prossimo anno"
L'Ema ha poi autorizzato anche la terza dose di vaccino di Moderna per individui immunocompromessi di età pari o superiore a 12 anni, come ha reso noto l'azienda farmaceutica il 5 ottobre
TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS IN DIRETTA
Un numero crescente di studi, rileva Moderna in una nota, ha dimostrato il beneficio di una terza dose di vaccino Covid-19 in soggetti immunocompromessi. In particolare, un recente studio in doppio cieco su 120 soggetti sottoposti a procedure di trapianto di organi solidi (cuore, rene, rene-pancreas, fegato, polmone, pancreas) ha dimostrato che una terza dose del vaccino ha migliorato la risposta immunitaria rispetto al placebo. Nello studio, la terza dose è stata generalmente ben tollerata
Ecco quanto costa alla Sanità chi non si vaccina. I DATI.jpg.transform/gallery-horizontal-mobile/58e8ec3d7e4a38c9cb346605c8daf93379d94127/img.jpg)
Sul vaccino di Pfizer, la somministrazione di una dose di richiamo fa parte della "applicazione delle strategie vaccinali nei paesi Ue", che "resta responsabilità delle autorità nazionali", ha precisato il responsabile della strategia vaccinale dell'Agenzia europea del farmaco, Marco Cavaleri. La dose di richiamo "può essere presa in considerazione", ma "nessuna raccomandazione può essere formulata al momento circa i tempi e i soggetti cui destinarla" al di là delle indicazioni preliminari. Il richiamo dopo 6 mesi dalla seconda dose dai 18 ai 55 anni "è sicuro"
Terapia anticorpale per prevenire il Covid-19, AstraZeneca chiede l’ok alla Fda
In Italia, il commissario straordinario all'emergenza Covid Figliuolo si dice pronto a somministrare più terze dosi. "Le dosi ci sono e andremo spediti", ha detto Figliuolo sulla possibilità di allargare la platea dei destinatari della terza dose di vaccino anti-Covid
Vaccino Covid e influenza, chi riceverà la somministrazione congiunta
In Italia, la campagna per i richiami con terza dose è partita il 20 settembre per i soggetti immunodepressi e si allargherà ora agli over-80, agli anziani delle Rsa e al personale sanitario
Covid, ancora in calo pazienti in terapia intensiva e in altri reparti
I medici potranno ora chiedere le dosi e aprire le prenotazioni per gli over 80 per la doppia iniezione tra anti-influenzale e terza dose di vaccino
Vaccino Covid, via libera alla somministrazione con l'antinfluenzale
Nei giorni scorsi, infatti, è arrivato il via libera del ministero della Salute sul fatto che la vaccinazione anti-Covid e quella contro l'influenza stagionale si potranno effettuare nello stesso momento
Lo speciale sul coronavirus di Sky TG24
Sull'efficacia della terza dose, nei giorni scorsi, si è espresso l'immunologo americano Anthony Fauci, a Firenze, al Congresso dei medici internisti Fado: "A 15 giorni dalla somministrazione della terza dose del vaccino Moderna rispetto a più varianti possiamo vedere un aumento della protezione di 23 volte rispetto alla mutazione D614G (la prima rilevante rispetto al ceppo originario di Wuhan), di 32 rispetto alla mutazione B.1.351 (sudafricana) e di 44 volte rispetto alla mutazione P.1 (brasiliana)"

Tuttavia, Fauci ha messo in guardia dalla variante Delta più trasmissibile e che negli Stati Uniti ha comportato un calo di efficacia dei vaccini del 10% contro forme gravi di malattia, fermo restando che i soggetti che si sono sottoposti all'inoculazione del farmaco rischiano molto meno rispetto ai non vaccinati