Tumori: su DreamLab il nuovo progetto di ricerca di Vodafone e Airc

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L'obiettivo è riuscire a individuare le cellule maggiormente responsabili dei diversi tipi di tumori. Tramite l'app è possibile donare la potenza di calcolo del proprio dispositivo per contribuire alla ricerca in campo medico, semplicemente dormendo e lasciando in carica il telefonino

Basta uno smartphone per aiutare la ricerca contro i tumori. Tramite l’app gratuita DreamLab, ideata e sviluppata da Fondazione Vodafone, è possibile donare la potenza di calcolo del proprio dispositivo per contribuire alla ricerca in campo medico, semplicemente dormendo e lasciando in carica il telefonino. A due anni dal lancio della piattaforma, Fondazione Vodafone e Fondazione Airc tornano a unire le forze, con un nuovo progetto di ricerca appena approdato sull'app: l’esploratore delle cellule tumorali. L'obiettivo del nuovo studio è riuscire a individuare le cellule maggiormente responsabili dei diversi tipi di tumori. Ogni cellula verrà schedata per farne un identikit, così da scoprire quali di queste siano più pericolose.

Come funziona DreamLab e il nuovo progetto

Ogni utente può dare il proprio contributo alla ricerca, tramite il proprio smartphone. DreamLab, infatti, sfrutta la potenza dei telefonini di ultima generazione per accelerare gli studi. Quando il dispositivo è inutilizzato e collegato alla rete elettrica scarica dal cloud piccoli pacchetti di ricerca che richiedono calcoli e invia i risultati al team al lavoro al progetto.
L'obiettivo del nuovo studio "è la caratterizzazione dell'ecosistema tumorale e delle relazioni tra sistema immunitario e cellule tumorali. Per velocizzare i tempi occorre un'elevata potenza di calcolo, quindi il contributo di tutti i "dreamers". Il traffico di dati che ogni utente potrà donare aiuterà a caratterizzare ogni singola cellula, trasformando lo smartphone in un potente strumento per contribuire a tracciare gli identikit e incrementare la conoscenza sul funzionamento dei tumori, per individuare cure efficaci", ha spiegato Massimiliano Pagani, responsabile laboratorio di Oncologia Molecolare e Immunologia dell'istituto Ifom di Milano. Per questo progetto si prevede di utilizzare circa 2.400.000 ore di calcolo sui cellulari: se con un computer con un processore a otto core, attivo 24 ore su 24, sarebbero necessari circa 12.500 giorni, con una rete di 1.000 smartphone, attivati 6 ore a notte, si riduce di circa 30 volte il tempo necessario. "A partire dal lancio in Italia, DreamLab ha avuto una diffusione straordinaria. Sono 1,4 milioni i dreamers nel mondo, un quarto è italiano", ha concluso Adriana Versino, consigliere delegato di Fondazione Vodafone Italia.

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