Lo ha sottolineato uno studio, condotto dai ricercatori dell'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill e dell'UNC Lineberger Comprehensive Cancer Center, che è riuscito a far luce su un meccanismo, che si sviluppa nel cuore delle cellule e che attiva geni specifici, portando poi allo sviluppo delle neoplasie
I ricercatori dell'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill e dell'UNC Lineberger Comprehensive Cancer Center sono riusciti ad individuare, nel cuore delle cellule, un nuovo meccanismo che attiva geni specifici, portando allo sviluppo dei tumori. In particolare, gli studiosi hanno dimostrato che una mutazione che fonde due geni non correlati può promuovere un processo simile a quello osservato quando l'olio e l'acqua sono mescolati, ma non si fondono insieme. Il processo, chiamato separazione di fase liquido-liquido, avviene all'interno del nucleo di una cellula e consente la formazione di compartimenti con varie proprietà fisiche che possono favorire tumori come le leucemie acute.
La fusione tra geni non correlati tra loro
I risultati dello studio, pubblicati online su “Nature”, hanno permesso di dimostrare, nello specifico, che una mutazione che permette la fusione tra due geni non correlati tra loro, come la fusione genica chiamata “NUP98-HOXA9” che si trova esclusivamente nelle cellule del sangue di pazienti che sviluppano la leucemia, può scatenare un processo simile a quello osservato proprio quando l'olio e l'acqua vengono mischiati tra loro, ma non si fondono l’uno con l’altro. “La separazione di fase e il suo ruolo nel cancro sono stati un tassello mancante nel puzzle della comprensione legata allo sviluppo dei tumori umani”, ha affermato Greg Wang, professore associato di biochimica, biofisica e farmacologia presso la UNC School of Medicine e coordinatore del team di lavoro. “Questa scoperta è tra le prime a collegare la separazione di fase allo sviluppo di queste terribili malattie”, ha detto.
La struttura tridimensionale del genoma
I ricercatori, tra l’altro, hanno scoperto anche che la separazione di fase può influenzare la struttura tridimensionale del genoma, generando strutture di Dna ad anello che possono aiutare a controllare quali regioni del genoma sono attive e quali no. Le alterazioni di queste strutture, ha riferito proprio Phanstiel, “possono guidare lo sviluppo di forme di tumore, collegando regioni di regolazione del Dna ai geni del cancro, e aumentando così l'attività di questi ultimi”. La comprensione di questi meccanismi, ha aggiunto l’esperto, “potrebbe aprire strade nuove e innovative per attaccare le cellule tumorali”. L’importanza della ricerca, secondo gli esperti, consiste nel fatto che, “poiché sono state osservate fusioni geniche simili in altre neoplasie, il meccanismo individuato potrebbe spiegare anche altri tipi di cancro”, ha proseguito lo studioso.