Covid in forma lieve, in under 30 sintomi persistono 6 mesi in metà dei casi: lo studio

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Lo ha sottolineato un lavoro di ricerca condotto dagli studiosi dell’Università di Bergen, in Norvegia. “La principale scoperta legata allo studio è stata che oltre il 50% dei giovani adulti ha manifestato ancora sintomi persistenti sei mesi dopo aver contratto la malattia”, hanno spiegato i ricercatori. Tra questi, sono stati segnalati perdita persistente di olfatto e gusto, problemi respiratori, difficoltà di concentrazione, problemi di memoria e senso di fatica cronica

La metà circa dei giovani adulti che sono risultati positivi al Covid-19 ha manifestato sintomi persistenti per 6 mesi. A rivelarlo un lavoro di ricerca pubblicato sulla rivista scientifica “Nature Medicine” sul tema del “Long Covid”, termine utilizzato dagli esperti per definire l’insieme dei sintomi fisici, neurologici e psichiatrici riscontrabili in alcuni pazienti contagiati. Il lavoro è stato condotto dai ricercatori dell’Università di Bergen, in Norvegia, che hanno seguito 312 pazienti con età compresa tra i 16 ed i 30 anni, di cui 65 ricoverati in ospedale, isolati a casa e con Covid in forma lieve, nel corso della prima ondata di casi verificatisi proprio nella città situata sulla costa sud-ovest della Norvegia. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

I sintomi persistenti evidenziati

“La principale scoperta è stata che oltre il 50% dei giovani adulti fino a 30 anni, isolati in casa, ha manifestato ancora sintomi persistenti sei mesi dopo aver contratto la malattia, in forma da lieve a moderata”, ha spiegato la coordinatrice del gruppo di studiosi, la professoressa Nina Langeland, del dipartimento di Scienze Cliniche dell’ateneo norvegese. Gli studiosi, tra l’altro, nel condurre il loro lavoro, hanno confrontato, dopo la risoluzione dell'infezione, i sintomi dei pazienti coinvolti con quelli di altri più gravi. Ne è emerso, appunto, come oltre la metà dei giovani isolati a casa, il 52%, abbia manifestato per almeno sei mesi sintomi di varia natura, da perdita persistente di olfatto e gusto a problemi respiratori, da difficoltà di concentrazione a problemi di memoria e senso di fatica cronica. Tra i risultati riscontrati, i ricercatori hanno potuto comprendere che, al di là dalla gravità dell'infezione, il 61% di tutti i giovani pazienti monitorati ha manifestato, a sei mesi dall'infezione, una serie di sintomi persistenti. Considerando i pazienti isolati a casa, nello specifico, il 13% ha manifestato perdita persistente di olfatto e gusto, un altro 13% problemi cognitivi, l'11% di memoria. L'aspetto più preoccupante, secondo gli esperti, è stata però la fatica persistente, sintomo che con il Covid sembra manifestarsi a livelli ancora più intensi.

L’importanza della vaccinazione

Nei pazienti Covid non ricoverati, si legge in un comunicato diffuso sul sito dell’ateneo norvegese, proprio il 30% ha manifestato affaticamento cronico, considerato il sintomo più comune. Per quanto riguarda, invece, i giovani di età inferiore ai 16 anni, la maggior parte ha manifestato meno sintomi a lungo termine rispetto ai ragazzi più grandi. Il professor Bjørn Blomberg, docente presso il dipartimento di Scienze Cliniche dell’Università di Bergen e primo autore dell'articolo, ha spiegato, commentando i risultati dello studio, che “i sintomi cognitivi della memoria alterata e delle difficoltà di concentrazione sono particolarmente preoccupanti, soprattutto per i giovani a scuola o all'università e sottolineano l'importanza della vaccinazione per prevenire le implicazioni sulla salute a lungo termine, legata al Covid-19”.

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