Bianchi: “Forti investimenti per più tempo pieno a scuola”

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Lo ha riferito il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, nel corso di un intervento presso la Commissione Infanzia e adolescenza. “Questo implica massicci investimenti su mense e palestre, soprattutto al Sud”, ha spiegato, sottolineando come “la scuola deve essere maggiormente in grado di dare strumenti critici e di vita collettiva”

Più tempo a scuola, grazie anche ad una serie di investimenti, con l’obiettivo che la stessa fornisca sempre più “strumenti critici e di vita collettiva”. Di questo, ma non solo, ha parlato il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, nel corso di un intervento presso la Commissione Infanzia e adolescenza. “Siamo convinti che sia necessario prevedere una scuola che vada sempre più verso il tempo pieno, in cui però il tempo pieno non sia solo l'ampliamento di quanto c'è già ora ma sia la possibilità di comprendere la fase complessa della vita che è la crescita, in cui si trasformano corpo, mente e atteggiamenti”, ha riferito. “Questo implica massicci investimenti su mense e palestre, soprattutto al Sud”, ha spiegato.

“Più strumenti ai nostri ragazzi"

“La sola affermazione più tempo pieno non basta e alle superiori dobbiamo uscire dalle gabbie del ‘900 in cui tutto era messo in linea: matematica distinta da italiano, ginnastica, religione, il tutto in cocktail. La scuola deve essere rispondente alla interdisciplinarietà, non deve cumulare informazioni, ne siamo travolti”, ha riferito ancora il ministro, nel corso del suo discorso. “Dobbiamo dare ai nostri ragazzi più strumenti e in questo senso leggiamo le stem: non deve essere la sommatoria di scienze, matematica e tecnologie. Di stem ce ne vogliono di più e non si tratta di una alternativa alla formazione classica di cui dobbiamo essere orgogliosi. La scuola deve essere maggiormente in grado di dare strumenti critici e di vita collettiva”, ha detto ancora. Si tratta, ha osservato, di “un’operazione è titanica e non vuole dire riformare la scuola ma ripensare in profondità gli strumenti che servono per affrontare le situazioni come quelle che abbiamo vissuto”, ha poi sottolineato Bianchi, facendo riferimento alla situazione che ha coinvolto la scuola nel corso della pandemia di coronavirus.

Bianchi: “Necessario un massiccio investimento nella scuola dei più piccoli”

“Abbiamo chiaro che la scuola deve essere aperta a tutti, deve essere il luogo in cui si costruiscono le basi di partecipazione alla vita democratica”, ha quindi continuato Bianchi. “In molta parte della nostra storia la scuola è il luogo della divisione, in cui si costruiscono le divisioni. La nostra linea è di costruire le condizioni per una effettiva uguaglianza nell'ambito del Paese”, ha spiegato, focalizzando l’attenzione sul fatto che “non a tutti i bambini si offrono le stesse condizioni, i servizi sono molto differenziati tra nord e sud, in particolare i nidi”. Secondo il ministro dell’Istruzione, infatti, “è necessario un massiccio investimento nella scuola dei più piccoli”. E, proprio per quanto riguarda la scuola dell'infanzia in Italia, “abbiamo oltre il 90% di copertura, mentre nel nido abbiamo difficoltà: per questo il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) interviene sul nido, per dare almeno il 30% sulla media nazionale di disponibilità di nidi alle famiglie. Il Pnrr è fondamentale per vincere la battaglia”, ha concluso.

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