Covid, possibile revisione dei parametri per il calcolo dell’Rt: come potrebbe cambiare
Il governo e le Regioni stanno studiando con un gruppo di lavoro, di cui fanno parte Cts e Iss, l’individuazione di nuovi criteri per calcolare l’indice di trasmissibilità che determina il passaggio da una fascia di colore a un'altra e le conseguenti restrizioni
Con il calo dei contagi, dovuto anche all’aumento dei vaccinati, cambiano sia lo scenario sia il modello di valutazione del rischio. Modello che dunque potrebbe essere presto modificato
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In altri termini, è possibile che vengano cambiati i parametri del calcolo dell’Rt, l’indice di trasmissibilità che determina il passaggio di una regione da una fascia di colore a un'altra e le conseguenti restrizioni
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Ad annunciare una possibile modifica del modello di valutazione del rischio è stato lo stesso presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, lo scorso 7 maggio
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Brusaferro ha detto che "dobbiamo prevedere degli strumenti sensibili che ci diano precocemente l'allerta laddove si dovessero verificare dei focolai o situazioni di incremento della circolazione del virus in modo da poterlo contenere rapidamente. Questo ci consente di intervenire in maniera più chirurgica e di far fronte all'eventuale circolazione di nuove varianti"
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Il gruppo di lavoro per l'individuazione di nuovi parametri, promosso dal ministero della Salute, di cui fanno parte anche le Regioni, l'Iss e il Comitato scientifico, sta finalizzando le sue valutazioni
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Inoltre, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha affermato che sarebbe "ragionevole e decisivo valutare l'utilizzo di nuovi parametri rispetto all'Rt per determinare fasce di colore e nuove aperture"
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I dati dell'ultimo monitoraggio hanno confermato che ad un leggero aumento dell'indice di trasmissibilità Rt, che si colloca a 0,89 ma sempre sotto la soglia di allerta dell'unità, non è corrisposta una ripartenza dell'epidemia e la curva dei casi è per la prima volta in decrescita su tutto il territorio nazionale
Finora il criterio adottato dall'Iss per calcolare l'Rt (il valore indica il numero di persone che possono essere contagiate da un individuo infetto) si è basato sul conteggio dei casi positivi sintomatici confrontandoli con quelli della settimana precedente
Per garantire una maggiore accuratezza, il confronto è stato fatto fra i dati della penultima settimana con quelli della terz'ultima settimana. Da qui il problema del ritardo
In realtà esistono più modi per calcolare l'indice di contagio Rt: dal numero dei casi positivi sintomatici, al rapporto fra casi e tamponi, fino agli ingressi nelle terapie intensive
Adesso governo e Regioni, con il gruppo di lavoro, dovranno individuare il più efficace nel seguire il corso dell'epidemia nei prossimi mesi
Per risolvere il problema sono stati messi a punto modelli alternativi: c'è per esempio chi misura il rapporto fra i casi positivi e i tamponi, dal quale si deduce l'indice di positività, e poi si confronta questo valore con quello della settimana precedente
Un'altra tecnica calcola il rapporto fra gli ingressi in terapia intensiva di una settimana con quelli della settimana precedente. Un metodo che non risente delle oscillazioni dovute ai tamponi
"Questo metodo potrebbe essere più conveniente per le regioni in quanto le vaccinazioni degli anziani riducono gli ingressi nelle terapie intensive: di conseguenza l'Rt potrebbe restare basso anche a fronte di un aumento dei contagi", ha osservato il fisico Giorgio Sestili