Covid, Galli: rischioso aprire senza un alto numero di vaccinazioni

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Lo ha detto il direttore delle malattie infettive presso l’ospedale “Sacco” di Milano, nel corso di un intervento televisivo. "Le Regioni vogliono riaprire appena si scende di pochi decimali sotto la soglia stabilita, ma è un errore perchè i dati devono avere la possibilità di confermarsi in trend altrimenti rischiamo ricadute come accaduto in Sardegna o in altre aree”, ha aggiunto

"Le Regioni vogliono riaprire appena si scende di pochi decimali sotto la soglia stabilita, ma è un errore perchè i dati devono avere la possibilità di confermarsi in trend altrimenti rischiamo ricadute come accaduto in Sardegna o in altre aree”. Sono le parole del professor Massimo Galli, direttore delle malattie infettive presso l’ospedale “Sacco” di Milano, pronunciate nel corso di un intervento ad “Agorà”, in onda su Rai 3. “Non sono per non avere una time-line delle riaperture, ma tutto dovrebbe essere messo in relazione alle vaccinazioni e la stabilizzazione dei trend in discesa", ha poi aggiunto.

Galli: “Coprifuoco come disincentivo per spostamenti considerati superflui”

Galli poi, si è espresso in merito al tema del coprifuoco. Dal 26 aprile, infatti, entra in vigore il nuovo decreto Covid, valido fino al 31 luglio. Una giornata, quella di lunedì prossimo, che segna l’inizio della road map delle riaperture, che avrà diverse tappe in calendario fino a luglio, legate in ogni caso proprio alla conferma del coprifuoco, valido dalle 22 alle 5. "In quanto al coprifuoco, è un disincentivo alla gente a muoversi la sera perchè quegli spostamenti possono essere considerati superflui”, ha sottolineato ancora l’infettivologo. “E' una cosa per cui ovviamente ristoratori o gestori di teatri non sono d'accordo, ma il virus si muove sulle gambe delle persone: più ci si muove e più si diffonde", ha ribadito. Secondo il professore, in definitiva, "sarebbe stato opportuno fare come gli inglesi, chiudere tutto e vaccinare come se non ci fosse un domani. Purtroppo, i vaccini non ce li avevamo. Ora se apriamo senza vaccinare quelle 500 mila persone al giorno rischiamo", ha commentato.

L’importanza dei test salivari nelle scuole

Nelle scorse ore, sempre il professor Galli aveva commentato positivamente la decisione della Regione Lombardia di autorizzare i tamponi salivari nelle scuole, a partire da maggio, anche in virtù del fatto che dal 26 aprile le superiori potranno adottare forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica affinché sia garantita, in zona rossa, la presenza ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75% della popolazione studentesca, mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita ad almeno il 70% e fino al 100% della popolazione studentesca. “E’ un’ottima notizia, mi auguro che possa avere il massimo dello spazio nel Paese”, aveva sottolineato nel corso di “Timeline”, in onda su Sky TG24. “La possibilità di avere una risposta pronta, rapida, ci dà una notevole spinta per cercare di limitare il problema nei contesti delle scuole, che continuo a sostenere sono ambiti dove l'infezione, soprattutto questa data dalle nuove varianti, dalla variante inglese, non può che circolare”, ha spiegato ancora.

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