
Vaccino Johnson&Johnson, cosa sappiamo sullo stop e cosa succede in Italia e in Europa
La sospensione precauzionale arrivata negli Usa si ripercuote anche sulla campagna per l'immunizzazione nel Vecchio Continente e, dunque, in Italia. Dalla decisione della Fda, l’agenzia del farmaco statunitense, alle reazioni dell’Ema e dell’Aifa, gli omologhi enti dell’Ue e del nostro Paese, ecco cosa è accaduto e quali potrebbero essere le conseguenze

Lo stop precauzionale al vaccino anti-Covid Janssen di Johnson&Johnson arrivato negli Usa si ripercuote anche sulla campagna per l'immunizzazione della popolazione in Europa e in Italia. Dalla decisione della Fda, l’agenzia del farmaco statunitense, alle reazioni dell’Ema e dell’Aifa, gli omologhi enti dell’Ue e del nostro Paese, ecco cosa è successo e quali potrebbero essere le conseguenze
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Il 13 aprile, giorno in cui era previsto l’arrivo delle dosi del preparato monodose in Europa, le autorità sanitarie Usa hanno sospeso almeno per qualche giorno l'utilizzo del prodotto della Johnson&Johnson
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La decisione è stata annunciata con un comunicato congiunto dalle due agenzie competenti, la Food and Drug Administration, che ha la supervisione dei farmaci negli Usa, e il Center for Disease Control and Prevention, il Centro per controllo e prevenzione delle malattie infettive
Vaccini Covid, dall'Inail arrivano le indicazioni sui luoghi di lavoro
Fda e Cdc, hanno riferito che gli “eventi negativi” appaiono “al momento estremamente rari” ma che “la sicurezza dei vaccini è una priorità del governo federale”. La “pausa” viene raccomandata quale “misura di precauzione”
Vaccini Covid, come vengono stipulati i contratti Ue
Cdc e Fda avvertono che "persone che hanno ricevuto il vaccino J&J e sviluppano forti emicranie, dolori addominali, dolori alle gambe, o difficoltà a respirare entro tre settimane dalla vaccinazione devono contattare i loro medici"
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Su 7 milioni di dosi di vaccino J&J somministrate negli Usa, sei donne tra i 18 e i 48 anni sono state colpite da trombosi e hanno sviluppato la reazione tra i 6 e i 13 giorni dall'inoculazione; oltre ad un decesso, una seconda paziente è ricoverata in gravi condizioni. Il sospetto, secondo le autorità statunitensi è che il vaccino possa scatenare la trombosi quale eccessiva risposta immunitaria

Le analogie con la vicenda AstraZeneca sono evidenti - aggiungono le agenzie sanitarie Usa, che parlano comunque di "scelta precauzionale” e di “eccesso di cautela” . La sospensione, però, rischia di ritardare ancora per l'effetto psicosi le somministrazioni alla popolazione italiana, che stavano facendo progressi tra gli over 70 (almeno una dose ad oltre il 45%)

La stessa azienda statunitense produttrice del vaccino ha fatto sapere che ritarderà il lancio in commercio del suo preparato in Europa, "in un'ottica di trasparenza e in attesa delle valutazioni delle autorità sanitarie Ue”

Anche il comitato per la sicurezza dell'Agenzia europea dei medicinali sta indagando "dalla scorsa settimana" su tutte le segnalazioni di eventi embolici nelle persone che hanno ricevuto il vaccino Johnson&Johnson. "Al momento - ha riferito l’Ema - non è chiaro se esista un'associazione causale". L'Agenzia è in contatto con la Fda statunitense e altri regolatori internazionali e "comunicherà ulteriormente una volta conclusa la valutazione”

Per quanto riguarda l’Unione europea, nel secondo trimestre, J&J dovrebbe distribuire 55 milioni di dosi, una quota rilevante dei 360 milioni di fiale previsti in tutto nel periodo

In Italia, in base al piano del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo, J&J dovrebbe consegnare 26,5 milioni di dosi entro fine dell'anno, di cui 7,3 milioni nel secondo trimestre appena iniziato che prevede anche 24,5 milioni di dosi Pfizer, 10 di AstraZeneca e 4,6 di Moderna

Il 13 aprile, le prime 184 mila dosi per l'Italia del vaccino J&J, più facile da conservare e da trasportare (non richiede temperature polari), sono arrivate all'aeroporto militare di Pratica di Mare. Lì per ora rimarranno, secondo quanto si apprende, in attesa che la situazione si definisca

"Il vaccino J&J è altamente sicuro con rapporto rischio-beneficio chiaramente favorevole come è stato dimostrato dagli studi" ma "ci sono molte similitudini con il vaccino Astrazeneca, le limitazioni sono quindi possibili e ragionevoli e sarà probabilmente la direzione verso la quale ci si muoverà tutti assieme”, ha detto Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, dopo lo stop negli Usa

“Abbiamo fatto una riunione con i nostri scienziati e l'Aifa e siamo in collegamento con l'Ema: valuteremo nei prossimi giorni, appena Ema e gli Usa ci daranno notizie più definitive, quale sarà la strada migliore ma io penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perchè è un vaccino importante", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza

Nel nostro Paese, i vaccinati anche con richiamo, hanno superato i 4 milioni, il 6,6% del totale, secondo il report sul sito del governo aggiornato alla mattina del 14 aprile. Sono oltre 13,5 milioni gli italiani che hanno ricevuto almeno una dose del preparato anti-Covid