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Vaccino AstraZeneca, l'Ema: "Non ci sono prove per le restrizioni legate all'età"

Salute e Benessere

Lo ha sottolineato la direttrice dell'Agenzia Europea del Farmaco, Emer Cooke, intervenendo anche sulla decisione della Germania di vietare l'uso del vaccino stesso alle persone con meno di 60 anni. “Non ci sono prove che giustificano restrizioni nell'uso del vaccino nelle diverse classi di età", ha sottolineato. "Non controindichiamo il vaccino AstraZeneca per le donne incinte, ma consigliamo loro di vedere il medico prima di prendere qualsiasi vaccino", ha poi aggiunto

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Il comitato per la sicurezza (PRAC) dell'European Medicines Agency (Ema) si è riunito oggi, mercoledì 31 marzo, nel contesto del processo di revisione sui casi molto rari di coaguli di sangue insoliti, associati ad un basso numero di piastrine, in persone vaccinate con il vaccino anti-Covid di AstraZeneca, adesso denominato “Vaxzevria”. "Non ci sono prove che giustificano restrizioni nell'uso del vaccino nelle diverse classi di età", ha sottolineato la direttrice dell'Agenzia Europea del Farmaco, Emer Cooke, intervenendo anche sulla decisione della Germania di vietare l'uso del vaccino stesso alle persone con meno di 60 anni. "La nostra analisi sui casi molto rari di trombosi continua e le conclusioni arriveranno prossima settimana", ha spiegato.

Nuove indicazioni in caso di relazione e il suggerimento per le donne incinte

"Se sarà stabilita una relazione" tra gli eventi rari di trombosi ed il vaccino di AstraZeneca "daremo nuove avvertenze e istruzioni per i medici", ha aggiunto Cooke. Segnalando, poi, un’ulteriore indicazione dell’Ema. "Non controindichiamo il vaccino AstraZeneca per le donne incinte, ma consigliamo loro di vedere il medico prima di prendere qualsiasi vaccino", ha detto.

I dati relativi ai casi di trombosi rilevati 

Sempre a proposito dei numeri legati ai casi di trombosi del seno venoso cerebrale rilevati, finora "sono stati segnalati casi di effetti avversi su una persona ogni 100 mila vaccinati" con le dosi del vaccino AstraZeneca, ma "non ci sono prove che questi casi siano collegati al vaccino". Lo ha detto Peter Arlett, capo del dipartimento di farmacovigilanza ed epidemiologia dell’Ema. Dei 62 casi analizzati dall'Ema nella valutazione della sicurezza del vaccino anglo-svedese "44 si sono verificati nell'area economica europea dove sono stati somministrati 9,2 milioni di vaccini", ha detto. Si tratta, ha specificato ancora Arlett, “di eventi associabili al vaccino solo per una questione temporale ma per i quali non c'è nessun nesso causale comprovato". Riguardo al fatto che le rare trombosi colpiscano soprattutto donne giovani, Cooke ha sottolineato che il dato si conferma nella popolazione in generale, a prescindere dal vaccino. "Se guardiamo alla popolazione generale il rapporto di casi di trombosi del seno venoso cerebrale tra donne e uomini è di 10 a 1, in particolare nella classe di età 30-45 anni, quindi c'è una incidenza più forte nelle donne giovani in ogni caso", ha spiegato. "Dobbiamo inoltre tenere conto che la proporzione donne-uomini vaccinati con AstraZeneca in Europa in questi mesi è di circa due a uno", hanno poi concluso gli esperti.

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