Monitoraggio Agenas, sale a 35% l’occupazione delle terapie intensive

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Il dato emerge dall’ultimo report, datato 15 marzo, dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. La soglia critica del 30% è superata in 13 Regioni, due in più rispetto al monitoraggio del 9 marzo. Tra queste anche l’Emilia-Romagna: sono 378 le persone ricoverate per Covid-19 in terapia intensiva, erano 374 nel corso della prima ondata dei contagi

Continua a crescere in tutta Italia l'occupazione dei posti letto nelle terapie intensive. A riportarlo l'ultimo monitoraggio dell'Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, aggiornato alla data di ieri, 15 marzo. Il dato si attesta attualmente al 35%, segnando un aumento pari al 4% rispetto al 9 marzo, in cui si era superata la soglia critica del 30%, toccando quota 31%. A preoccupare anche l'occupazione dei letti dei reparti di pneumologia, malattie infettive e medicina generale: a livello nazionale è pari al 39%, ad un passo dalla soglia critica del 40%. Anche in questo caso è stata registrata una crescita del 4% rispetto al precedente monitoraggio, sempre datato 9 marzo.

Il caso dell’Emilia-Romagna

Tra i dati che spiccano nel monitoraggio dell’Agenas, quello dell’Emilia-Romagna, in cui ci sono 378 persone ricoverate per Covid-19 in terapia intensiva. Si tratta, hanno rilevato gli esperti, del numero più alto in assoluto, anche più di quello relativo alla prima ondata dei contagi da coronavirus. Al picco precedente, registrato il 5 aprile 2020, in terapia intensiva erano presenti 374 pazienti.

I numeri dell’ultimo report

Nello specifico, sempre secondo i dati pubblicati dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, sono 13 le Regioni che superano la soglia critica del 30%, due in più rispetto al monitoraggio del 9 marzo. Si tratta di Abruzzo (40%), Emilia-Romagna (49%), Friuli-Venezia Giulia (40%), Lazio (31%), Lombardia (51%), Marche (57%), Molise (51%), Provincia autonoma di Bolzano (33%), Provincia autonoma di Trento (53%), Piemonte (44%), Puglia (33%), Toscana (40%) ed Umbria (53%). Sono state registrate invece due Regioni in più, arrivando così ad un totale di 9, le Regioni sopra la soglia del 40% nei reparti di malattie infettive, pneumologia e medicina generale. In particolare, si tratta di Abruzzo (46%), Emilia-Romagna (53%), Friuli-Venezia Giulia (42%), Lombardia (49%), Molise (46%), Piemonte (53%), Puglia (42%) e Toscana (48%). In generale, analizzando i dati, è emerso come le situazioni meno preoccupanti si registrino invece in Sardegna, attualmente in zona bianca (13% in terapia intensiva e 11% nei reparti di area non critica), Sicilia (13% e 19%) e Valle d'Aosta (15% e 7%).

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