Catena (Sacco) a Sky TG24: “Dati preoccupanti da aumento ricoveri”

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Lo ha sottolineato il primario delle terapie intensive presso l’ospedale Sacco di Milano, facendo un quadro della situazione relativa ai casi di coronavirus sul territorio lombardo, in riferimento alla pressione sulle strutture ospedaliere. “Nelle terapie intensive lombarde, oggi, abbiamo più di 400 pazienti ricoverati e 150 sono stati i nuovi ricoveri dell’ultima settimana”, ha detto

Un punto di vista privilegiato, ovvero quello della terapia intensiva, dove quando i pazienti arrivano sono sempre molto gravi. E’ quello di Emanuele Catena, primario delle terapie intensive presso l’ospedale Sacco (Milano) che ha parlato della situazione che riguarda la Lombardia, per quanto concerne i contagi da coronavirus, intervenendo su Sky Tg24. “Dal punto di vista generale, nelle terapie intensive lombarde, oggi, abbiamo più di 400 pazienti ricoverati e 150 sono stati i nuovi ricoveri dell’ultima settimana. Quindi sicuramente un dato piuttosto preoccupante”, ha spiegato.

La differenza tra aree in Lombardia

“All’ospedale Sacco, che è il mio punto di osservazione, abbiamo visto un aumento dell’afflusso dei pazienti in pronto soccorso, un aumento dei ricoveri ed un’iniziale pressione sulla terapia intensiva", ha confermato. "Certamente la situazione si caratterizza per una disomogeneità nelle aree: abbiamo visto che nella provincia di Brescia e Bergamo c’è una forte pressione ed una crescita esponenziale dei ricoveri e anche della necessità dei ricoveri nella terapia intensiva, mentre in altre zone la progressione sembra andare più lentamente”, ha riferito Catena.

Milano - Tende da campo dei militari esercito nel parchegio  ATM di via Novara per i tamponi drive-in covid 19 -  . Per emergenza, trasformati in pronto soccorso codici verdi (Milano - 2020-11-09, duilio Piggesi) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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"La seconda ondata mai conclusa"

Quella attuale, ha spiegato ancora, più che una terza ondata di contagi è "un ulteriore picco di una seconda ondata mai conclusa, perché le terapie intensive in questi mesi non si sono mai del tutto svuotate”. Tra i pazienti coinvolti, pur ancora senza dati certi, "non possiamo ancora affermare che in questa ondata ci sia un coinvolgimento di una fascia più bassa dell’età. Sicuramente stiamo osservando una manifestazione di malattia in giovani adulti, nella fascia 40-50 anni, una manifestazione severa della malattia in soggetti senza patologie preesistenti", ha sottolineato Catena. "Questo fenomeno si è manifestato anche nella prima ondata e si sta ripetendo in questi giorni. È presto per fare osservazioni in questo senso, però occorre porre molta attenzione perché la variante inglese ha una tendenza a diffondersi molto importante e il coinvolgimento di fasce di età più bassa nelle prossime settimane potrebbe diventare una realtà”.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante una conferenza stampa tenuta per illustrare il pacchetto di provvedimenti di natura economica, Milano, 17 novembre 2020.    ANSA / Mourad Balti Touati

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"Uno stato di massima allerta"

A livello di coordinamento delle terapie intensive, ha rilevato ancora Catena, "la Regione Lombardia si è mossa molto precocemente e rapidamente: in queste ore stiamo aumentando i posti letto di tutti gli ospedali, di Milano e lombardi, per arrivare almeno a circa 700 letti disponibili. Siamo pronti per affrontare un’eventuale emergenza”. Allo stato attuale, ha continuato, “la distribuzione a zone rende difficile fare previsioni certe, sicuramente siamo in uno stato di massima allerta”.

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L'importanza dell'uso della mascherina

Il primario della terapia intensiva del Sacco, infine, ha voluto lanciare un appello all’uso della mascherina. "L’uso corretto della mascherina in questa fase delicata deve essere la priorità, anche nelle fasce giovani. La mascherina chirurgica protegge gli altri, ma ha uno scarso livello di protezione per chi la indossa. Le mascherine KN95 o FFP2 garantiscono un livello di protezione maggiore sia per chi le indossa che per chi gli sta attorno", ha spiegato Catena. "Sicuramente, se c’è la possibilità a disponibilità di averla, in questa fase usare una mascherina FFP2 è più sicuro, rispetto alla comune chirurgica. Se devo dare un consiglio di buonsenso, indossare una FFP2 potrebbe essere una misura molto importante". Andrebbero messe a disposizione nelle scuole? “Assolutamente. Nelle scuole, dove la diffusibilità è elevata, utilizzare una mascherina di questo genere può essere molto sensato”, ha concluso.

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