Covid, il Sacco smentisce il prof. Galli sulle varianti. Lui twitta: “Certo dei miei dati”

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L’ospedale milanese, dopo le dichiarazioni di Massimo Galli che ne dirige le malattie infettive e che aveva sottolineato come "dei 20 letti che seguo direttamente almeno uno su tre ormai è occupato da contagiati da una variante", ha smentito lo stesso infettivologo. "Tali affermazioni al momento attuale non rappresentano la reale situazione epidemiologica all'interno del Presidio”, ha precisato in una nota

E’ scontro dialettico tra Massimo Galli, direttore delle malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano e lo stesso nosocomio milanese. Alcuni giorni fa, a proposito del tema legato alle nuove varianti del coronavirus, Galli aveva affermato che "dei 20 letti che seguo direttamente almeno uno su tre ormai è occupato da contagiati da una variante". Le stesse varianti, aveva spiegato, “non ce le siamo inventate noi, ci sono, sono maggiormente contagiose, e non possiamo fare trattativa politica o sindacale con il virus: il virus segue le sue modalità di trasmissione". Quindi aveva aggiunto: "Siamo tutti d'accordo che vorremo riaprire, ma io mi ritrovo ad avere il reparto invaso da nuove varianti e tutto fa pensare che a breve avremo problemi più seri". In una nota, come sottolinea anche l’Ansa, è arrivata poi la risposta dell'ASST Fatebenefratelli Sacco. "Tali affermazioni al momento attuale non rappresentano la reale situazione epidemiologica all'interno del Presidio”.

La contro risposta su Twitter

Lo stesso Galli, attraverso la pagina del suo profilo Twitter, ha dato un’ulteriore versione della questione. “Al Sacco le varianti inglesi sarebbero 6 su 50 casi testati. Bizzarro, se è così sono tutti passati per il mio reparto! Dirigo un laboratorio di ricerca universitario che lavora sulle sequenze di SARS-CoV-2 da gennaio 2020 (allego tre pubblicazioni). Dei miei dati sono certo”, ha scritto il professore.

Il Sacco: “Percentuale di varianti in linea con media nazionale”

“Attualmente le percentuali di varianti identificate (verificate secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dall’ISS o su controlli a campione) sono in linea con la media nazionale ed inferiori alla media regionale”, si legge ancora nella nota dell’ospedale milanese. “Presso il Laboratorio di questa ASST è stata identificata esclusivamente la variante Uk (la cosiddetta “variante inglese”)”, spiegano ancora dal Sacco, sottolineando inoltre che “al momento, nessun sequenziamento ha evidenziato la variante brasiliana o sudafricana”. In particolare, per quanto riguarda i 314 pazienti positivi al Coivd-19 e ricoverati presso l'Ospedale Sacco, dal 31 dicembre al 4 febbraio, i dati raccolti hanno rilevato la presenza di 6 pazienti positivi alla variante inglese su un totale di 50 casi che, in virtù delle loro caratteristiche, sono stati sottoposti a sequenziamento.

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