Lo ha detto il governatore del Veneto ai microfoni di Sky Tg24, aggiornando sul tema relativo agli acquisti autonomi, da parte di alcune Regioni italiane, di dosi di vaccino anti-Covid, in aggiunta e in parallelo alle forniture nazionali. “Chiediamo l'autorizzazione a poter comprare: abbiamo due offerte, una da 12 milioni di dosi, una da 15 milioni di dosi”, ha spiegato
Con la campagna di vaccinazione nazionale anti-Covid che procede, avendo superato proprio oggi le 3 milioni di somministrazioni, alcune Regioni che hanno sottolineato scarsa disponibilità di dosi, hanno pensato di attivarsi per poter acquistare in autonomia vaccini da destinare agli abitanti del proprio territorio, in aggiunta e in parallelo alle forniture nazionali. L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha frenato a riguardo chiedendo di non derogare “dal rispetto delle norme per l'importazione dei farmaci". Una posizione condivisa anche dalla Commissione Europa. Ma tra le prime Regioni che si sono attivate in quest’ottica, c'è stato il Veneto, con il governatore Luca Zaia che aveva annunciato alcuni giorni fa di essere alla ricerca di forniture parallele di dosi di vaccino per accelerare la campagna, sottolineando di volerlo fare nel rispetto e "a norma di legge". Ai microfoni di Sky TG24 lo stesso Zaia ha fatto il punto della situazione sulla questione.
Due offerte
Zaia ha spiegato che il direttore generale alla sanità veneta, il dottor Luciano Flor, lo stesso che in una lettera indirizzata all'Aifa il 4 febbraio ha chiesto di poter negoziare l'acquisto e l’importazione di alcuni milioni di dosi dall'estero per la propria Regione, “sta interloquendo con il dottor Arcuri”, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, per “controllare i numeri dei lotti e verificare che siano corrispondenti alla qualità del prodotto che dobbiamo avere”. Dopodiché, ha precisato ancora il governatore veneto, “l'interlocuzione penso diventerà un'interlocuzione importante a livello nazionale, perché noi chiediamo l'autorizzazione a poter comprare: abbiamo due offerte, una da 12 milioni di dosi, una da 15 milioni di dosi”, ha spiegato. Gli interlocutori, ha poi precisato, “sono intermediari peraltro in un caso anche noti, perché hanno già rifornito la Regione in passato, quindi si tratta di essere autorizzati per l'acquisto di un farmaco fuori dal Paese”.
Zaia: “Cifre in linea con i prezzi dei mercati”
Potrebbe essere, quella del Veneto, una strada da percorrere anche per altre Regioni italiane? “Noi non siamo attaccabrighe, non cerchiamo la rissa, portiamo in dote 27 milioni di dosi. Semmai si concretizzerà questa operazione, a noi non servono, sia chiaro, siamo 5 milioni di veneti, a farla grande se avessimo 7-8 milioni di dosi possiamo partire proprio da zero e far tutto, ovvio che la componente tempo pesa molto”, ha riferito Zaia. E, sul dubbio sollevato da alcuni per quanto riguarda i prezzi e la spesa in questione, il governatore veneto ha replicato: “Leggende metropolitane. Io non ho fatto trattative, non ho incontrato nessuno e non ho neanche voluto vedere la bozza di contratto, ma il dottor Flor, il nostro direttore generale alla sanità mi informa del fatto che le cifre sono in linea con i prezzi dei mercati”, ha concluso.