Vaccino Covid, scontro tra Regioni e Aifa sugli acquisti autonomi

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Diverse Regioni si stanno attivando per poter comprare in autonomia vaccini da destinare agli abitanti del territorio, in aggiunta e in parallelo alle forniture nazionali. Ma l'Agenzia italiana del farmaco frena a riguardo e chiede che "non si deroghi dal rispetto delle norme per l'importazione dei farmaci"

Mentre continua la campagna di vaccinazione nazionale anti-Covid, alcune Regioni, lamentando la scarsa disponibilità di dosi, si stanno attivando per poter comprare in autonomia vaccini da destinare agli abitanti del territorio, in aggiunta e in parallelo alle forniture nazionali. Ma l'Agenzia italiana del farmaco frena a riguardo e chiede che "non si deroghi dal rispetto delle norme per l'importazione dei farmaci". Posizione condivisa anche dalla Commissione Europa, che mette in guardia su potenziali vaccini offerti sul mercato parallelo o sul mercato nero.
"Sul mercato nero c'è il rischio di finire con prodotti falsi. Qualsiasi cosa sia fuori dal canale" Ue "è da guardare con estrema cautela", ha dichiarato il portavoce dell'Esecutivo comunitario, Eric Mamer. (Covid-19, il vaccino in Italia e nel mondo: DATI E GRAFICIPillole di vaccino, dal vaiolo al Covid-19: i video delle puntate)

Lettera del Veneto all'Aifa: "Cerchiamo 4 milioni di dosi"

 

Tra le prime Regioni che si sono attivate in questa ricerca, c'è il Veneto, il cui governatore, Luca Zaia, ha annunciato da giorni di essere alla ricerca di forniture parallele di dosi di vaccino per accelerare la campagna, sottolineando di volerlo fare "a norma di legge". In una lettera, firmata da Luciano Flor, direttore generale della Sanità veneta, e indirizzata all'Aifa, il 4 febbraio la Regione ha chiesto di poter negoziare l'acquisto e importazione di 4 milioni di dosi dall'estero. La Regione precisa che "la negoziazione riguarderà esclusivamente tipologie di vaccini già autorizzati Ema" e che darà tempestiva comunicazione ad Aifa "dei nomi degli operatori economici, del tipo, del lotto e della quantità" delle dosi".

 

Vaccini, Zaia: "Noi i progetti li facciamo nella legalità"

 

Nella ricerca di nuovi vaccini "noi stiamo facendo il nostro mestiere e non abbiamo cercato nessuno. Non è colpa nostra se si fidano di noi e ci chiamano", ha dichiarato il presidente del Veneto Luca Zaia, in risposta alle polemiche sull'ipotesi che la Regione possa procurarsi sul mercato straniero i vaccini.
Sulla ricerca di vaccini all'estero "noi tiriamo dritti. È vergognoso quello che sta accadendo questo è un Paese nel quale se cerchi di risolvere un problema crei problemi. Io sono allibito per quello che sta accadendo", ha aggiunto Zaia.

 

Piemonte: Cirio: "Non aspettiamo Roma, cerchiamo 3 milioni di dosi"

 

Anche il Piemonte e la Lombardia sono alla ricerca di dosi "extra" di vaccino.
"Siamo sabaudi e rispettiamo le regole, ma anche oggi abbiamo proseguito nel lavoro di ricerca autonoma dei vaccini sul mercato internazionale. Abbiamo dato mandato a Scr, la Società di committenza regionale, di cercare tre milioni di pezzi", ha annunciato il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, sottolineando di non voler "perdere neanche un minuto". "Non stiamo ad aspettare Roma. Se c'è una via nel rispetto delle norme che mi permette un auto-approvvigionamento la devo percorrere, perché il vaccino è l'unica vera arma per uscire da questa crisi", ha aggiunto.

 

Lombardia, Moratti: "Piano non basta, valutiamo acquisti autonomi"

 

Secondo Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, "se le cose dovessero rimanere come prospettato dal commissario Arcuri, la Lombardia non sarà in grado di vaccinare tutta la popolazione entro giugno, perché le categorie tra i 55 e gli 80 anni dovrebbero essere coperte con i vaccini Pfizer e Moderna, che al momento sono insufficienti". Lo ha dichiarato in un'intervista alla Stampa in cui spiega che per questo "il presidente Fontana si è sentito con Zaia, e insieme al Veneto e altre due regioni, nel rispetto delle condizioni di Aifa, verificheremo se ci sono i requisiti per gli acquisti autonomi".

 

Magrini (Aifa): "Non derogare da acquisto centralizzato"

 

Come dichiarato dal direttore dell'Aifa, Nicola Magrini, il pericolo delle possibili truffe collegate alla vendita illegale di vaccini anti Covid è anche all'attenzione di Agenzia italiana del farmaco. "È fondamentale che non si deroghi dal rispetto delle norme per l'importazione dei farmaci, lavorando semmai per far sì che il meccanismo di acquisto centralizzato gestito dalla Commissione Ue diventi più efficiente e rapido", ha precisato Magrini, sottolineando che "in queste settimane la pressione mediatica e politica sul tema delle vaccinazioni ha visto operare intermediari non controllati, che come nel caso della Regione Umbria segnalato dai Carabinieri, cercano di frodare le amministrazioni, oppure propongono farmaci privi dei requisiti di sicurezza necessari".

 

Ue: "Preoccupano vaccini sul mercato nero, Olaf in campo"

 

La Commissione Ue, come detto, mette in guardia su potenziali vaccini offerti sul mercato parallelo o sul mercato nero. "Siamo preoccupati e seguiamo con attenzione" il fenomeno con "l'Ufficio europeo antifrode (Olaf), attivo sul fronte dei vaccini potenzialmente fraudolenti", ha dichiarato il portavoce, Eric Mamer, dopo le dichiarazioni del premier ceco Andrej Babis sull'offerta di dosi di AstraZeneca da parte di intermediari dei Paesi del Golfo.

Health workers and italian Red Cross medical staff administer the vaccine of the AstraZeneca against the COVID-19 at the Anti-covid Vaccination Center at the Adr Long car park at Rome Leonardo Da Vinci airport, in Fiumicino, Italy, 11 February 2021.
ANSA/ GIUSEPPE LAMI

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