Il farmaco presentato direttamente dal presidente Putin ad agosto 2020 ora interessa all’Unione Europea, che vorrebbe contribuire a produrlo. La Spagna ha mostrato un’apertura verso il farmaco e Mosca ha già contattato un’azienda tedesca per parlare di una produzione congiunta. Ecco cosa c’è da sapere
Anche all’Unione Europea interessa il vaccino russo, lo Sputnik V, e vorrebbe contribuire a produrlo. La Spagna ha mostrato un’apertura verso il farmaco e Mosca ha già contattato un’azienda tedesca per parlare di una produzione congiunta. Ecco cosa c’è da sapere su questo vaccino contro il Covid
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Il ministro della Salute tedesco Jens Spahn ha confermato che la Germania e altri Paesi europei prenderanno in considerazione l’ipotesi di coprodurre il vaccino russo
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Sarà l'azienda tedesca IDT Biologika a discutere con Mosca della possibilità di avviare una produzione congiunta
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"Potremmo fornire supporto per la produzione di un vaccino che in diversi Paesi in Europa è ancora in attesa di approvazione, mentre in altri non è addirittura previsto", ha detto Spahn
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Intanto la rivista scientifica Lancet ha pubblicato uno studio che ha rilevato un’efficacia del vaccino Sputnik V al 91,6%
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Inoltre l'effetto protettivo non sarebbe statisticamente diverso per gli over 60 rispetto al gruppo 18-60 anni, con un profilo di sicurezza alto
L’alta percentuale di efficacia riscontrata da Lancet è stata salutata con favore dal Cremlino. Un dato che il portavoce Dimitry Peskov ha definito “molto importante”
Questi studi, secondo Peskov, “hanno confermato come la registrazione rapida del vaccino in Russia fosse giustificata”
“Il numero di Paesi che registrano lo Sputnik V aumenta ogni giorno - informa lo stesso Peskov – e abbiamo in programma di stabilire le basi per la produzione all’estero il prima possibile”
Una chiara manifestazione di interesse è arrivata da Madrid: "Questo governo accoglierà con estremo favore qualsiasi vaccino autorizzato dall'Ema", ha dichiarato il nuovo ministro spagnolo della Salute, Carolina Darias
L’Europa non ha manifestato chiusure all’ingresso di questo vaccino: “Se la casa farmaceutica che produce lo Sputnik V farà richiesta di autorizzazione all'Agenzia europea del farmaco – ha detto la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides - seguirà le stesse valutazioni di tutti gli altri”
"Se Sputnik ottiene il via libera, l'omologazione dell'Agenzia europea del Farmaco e dell'Alta Autorità francese per la salute non ci sarà nessun blocco alla sua diffusione”, ha detto anche il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian
Nell'Unione europea, l'Ungheria è finora l'unico paese di aver già autorizzato questo vaccino senza attendere il pronunciamento dell'Ema. Il 2 febbraio il Paese ha ricevuto 40mila dosi del farmaco russo
Sputnik V, è un vaccino che è stato sviluppato in Russia dal Gamaleya Research Institute of Epidemiology and Microbiology
A differenza dei vaccini a mRNA di Pfizer-BioNTech e Moderna, Sputnik V sfrutta la tecnologia a vettore virale (utilizzata invece da AstraZeneca e Johnson & Johnson)
È stato presentato per la prima volta ad agosto 2020 durante una conferenza stampa presieduta da Vladimir Putin
Si tratta di un vaccino a doppia iniezione: con la prima si somministra il virus innocuo Ad26; con la seconda, dopo 21 giorni, il virus innocuo Ad25
La scelta di utilizzare due vettori differenti è stata fatta per ridurre il rischio che, dopo la prima dose, l’organismo produca anticorpi contro il primo vettore, con una conseguente riduzione di efficacia della vaccinazione
La maggior parte degli effetti avversi rilevati, il 94%, si presenterebbe in forma lieve
Circa il 60 percento dei partecipanti ha riscontrato un dolore al sito dell’iniezione; il 50 percento un aumento della temperatura corporea; il 43 percento mal di testa; il 30 percento astenia; infine dolore muscolare e articolare in un quarto dei pazienti