
Smart working, stress, troppa tecnologia e lavoro fuori orario: cos’è l'online fatigue
L’indagine dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano sull’esperienza dei docenti dopo 9 mesi di attività da remoto: il 55% segnala una profonda sensazione di interferenza tra vita privata e lavorativa e il 67% ritiene che le tecnologie abbiano invaso la sfera personale. Il 50% dichiara di trascorrere in media più di quattro ore al giorno su piattaforme di comunicazione. Ma a parte la fatica, l’84% continua a sentirsi orgoglioso della propria professione

Sintomi psicosomatici, assenza di tempo libero, scarsa qualità di vita ed estensione illimitata dell'orario lavorativo quotidiano, oltre a una profonda sensazione di interferenza tra vita privata e vita lavorativa. Sono le conseguenze dello smart working o, più precisamente, gli effetti dell’online fatigue
Smart working semplificato, scadenza il 31 marzo: cosa succede dopo
È quanto emerge dai risultati di un'indagine condotta da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Psicologia e del Dipartimento di Scienze Statistiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - Serena Barello, Andrea Bonanomi, Federica Facchin e Daniela Villani
Smart working, spunta ipotesi di un bonus spese per chi lavora da casa
Lo studio ha tracciato un bilancio dell'esperienza dei docenti universitari italiani dopo nove mesi di lavoro prevalentemente da remoto e dell'impatto di tale esperienza sulla loro vita personale
Smart working e P.A., Dadone: "Valorizzare chi lavora bene"
Due intervistati su tre avvertono una profonda invasione delle tecnologie nelle proprie vite, con un utilizzo superiore alle sei ore al giorno per la maggioranza del campione, inclusi i weekend e i giorni di festa, o in orario extra-lavorativo
Smart working, lavorare in pigiama danneggia la salute mentale: lo studio
Inoltre, un intervistato su due dichiara di trascorrere in media più di quattro ore al giorno su piattaforme di comunicazione (come Zoom, Skype, Teams…)
Smart working alle Hawaii? Il volo di andata e ritorno è gratis
Secondo la ricerca, nell'ultimo mese il 65% degli accademici si è dedicato al lavoro anche in orari o giornate non lavorative

Serve una sensibilizzazione “in merito ai rischi connessi all'applicazione intensiva del remote working, sempre meno smart e sempre più home-working”

Sensibilizzazione, spiega Bonanomi, raggiungibile “identificando le opportune misure di prevenzione e trattamento della online fatigue"