
Vaccino Covid, proseguono le sperimentazioni: ecco i farmaci approvati e quelli in arrivo
Via libera per Pfizer/Biontech in Europa, per AstraZeneca nel Regno Unito e in Argentina e per il BBIBP-CorV in Cina. Il 6 gennaio il verdetto dell’Ema sul siero di Moderna, già approvato da Fda e Health Canada, mentre c’è attesa in Europa per il farmaco di Oxford. L’azienda tedesca Curevac è ancora in fase di sperimentazione, la cinese Sinovac ha ritardato la presentazione dei dati

Continua in tutto il mondo la corsa al vaccino contro il Covid-19, tra farmaci già arrivati al traguardo e altri in dirittura d'arrivo
Tutti gli aggiornamenti sul coronavirus
Il via libera è già arrivato per il vaccino di Pfizer/Biontech in Europa, quello AstraZeneca nel Regno Unito e in Argentina e per il BBIBP-CorV - quello prodotto dal Beijing Biological Products Institute (Sinopharm) che ha ricevuto il via libera condizionato per il commercio dalla National Medical Products Administration (NMPA), l'agenzia del farmaco cinese
Covid, come sarà il 2021 con il vaccino? Il parere degli esperti
MODERNA - Ora si attende per il prossimo 6 gennaio il verdetto del Comitato di valutazione dei farmaci ad uso umano (CHMP) dell'Agenzia Europea del farmaco (EMA) sul vaccino "mRNA-1273" di Moderna
Covid, al 31 dicembre effettuate oltre 17mila vaccinazioni in Italia
L'Ema, dopo le pressioni del governo tedesco e le sollecitazioni della Commissione Europea, ha infatti deciso di anticipare al 6 gennaio prossimo la riunione che era inizialmente prevista per il 12 gennaio
Covid-19, il vaccino in Italia e nel mondo. DATI E GRAFICI
Saranno sufficienti a vaccinare, al momento, non più di 80 milioni di cittadini europei, dal momento che questo vaccino per essere efficace richiede due dosi a distanza di qualche settimana

ASTRAZENECA - In una situazione di stallo per quanto riguarda il mercato europeo è invece il vaccino di AstraZeneca, "Covid-19 AstraZeneca", che ha appena ricevuto il via libera da parte della Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA), l'autorità inglese di controllo del farmaco

In una nota, l'Ema ha spiegato di aver acquisito fin qui già molti dati sul candidato vaccino prodotto anche in collaborazione con la Advent (Gruppo IRBM di Pomezia, Roma), sul quale è in atto la cosiddetta rolling review, una sorta di valutazione progressiva che avviene a mano a mano che arrivano i dati

Finora, fanno sapere all'Ema, "sono state valutate alcune prove sulla sicurezza e l'efficacia provenienti da un'analisi aggregata dei dati clinici ad interim di quattro studi clinici in corso nel Regno Unito, Brasile e Sud Africa"

"L'ultimo pacchetto clinico - fanno sapere dall'Ema - è stato ricevuto il 21 dicembre ed è attualmente in fase di valutazione. Il CHMP ha già valutato i dati di studi di laboratorio (dati non clinici) e sta attualmente valutando i dati sulla qualità del vaccino (sui suoi ingredienti e sul modo in cui è prodotto)"

Si tratta dunque di una richiesta autorizzativa diversa da quella ottenuta dalla MHRA inglese, che invece ha approvato un via libera al vaccino AstraZeneca in un contesto di uso di emergenza, in cui vengono valutati rischi e benefici derivanti dall'utilizzo del vaccino

"Ulteriori informazioni - spiegano all'Ema - dagli studi clinici in corso sono attese anche a partire da gennaio. I dati provvisori di un ampio studio in corso negli Stati Uniti sono previsti per il primo trimestre del 2021"

Difficile, a questo punto immaginare che AstraZeneca possa ricevere tempestivamente il via libera in Ue e che l'azienda possa consegnare già entro i primi mesi del nuovo anno i vaccini opzionati dalla Commissione e dagli Stati membri, tra cui l'Italia, per il quale il vaccino AstraZeneca è determinante

Secondo il piano nazionale infatti, nel nostro Paese sono attese più di 16 milioni di dosi del vaccino di Oxford, su un totale di oltre 28 milioni di dosi

Per far fronte a questo deficit nelle scorte vaccinali europee, lunedì la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, ha annunciato l'acquisto di ulteriori 100 milioni di dosi del vaccino prodotto da Pfizer/Biontech che andranno ad integrare parzialmente le scorte destinate ai Paesi membri

SINOVAC - Su questa strada però è arrivata come una doccia fredda la notizia che un altro produttore cinese di vaccini, Sinovac, ha ritardato la presentazione dei dati per il rilascio dell'autorizzazione condizionata al commercio per il suo "Coronavac"

Il ritardo è dovuto alla necessità di dover uniformare i dati sperimentali ottenuti nel corso di diversi trial che sono stati realizzati in Brasile, Indonesia, Cile e Turchia

"I risultati della fase III rivelano che abbiamo raggiunto un numero di efficacia superiore a quanto necessario", ha detto a BioWorld Dimas Covas, direttore dell'Istituto Butantan, l'istituto brasiliano che si occupa di gestire la sperimentazione nel Paese sudamericano. "Ora, l'idea è di rendere questi dati compatibili con i risultati dei test clinici dello stesso vaccino che vengono effettuati in altri Paesi"

Il ritardo nella presentazione dei dati potrebbe far slittare di qualche settimana l'autorizzazione da parte delle autorità cinesi e anche di quelle brasiliane, che puntano molto su questo vaccino per contrastare la pandemia nel loro Paese

Nonostante gli alti e i bassi dei diversi processi regolatori, sono ormai diversi i Paesi che hanno iniziato le loro campagne di vaccinazioni

Israele è quello che ha avviato con maggiore determinazione la campagna che, al 30 dicembre, ha già raggiunto il 9,8 per cento della popolazione con un totale di circa 794.000 dosi che hanno permesso di immunizzare una quota consistente - circa un terzo - della popolazione con età superiore a 60 anni