Covid, Sileri a Sky TG24: “Per Natale linea di massima precauzione”

Salute e Benessere

“Il periodo natalizio porta diversi pericoli, non possiamo vanificare quanto fatto fino ad oggi e rischiare una terza ondata” così a Sky TG24 il viceministro della salute Pierpaolo Sileri. Il blocco tra regioni resta un punto fermo, ma potrebbe esserci una deroga per gli anziani che altrimenti resterebbero da soli

Io la chiamo «linea di massima precauzione». Così il viceministro della salute Pierpaolo Sileri commenta a Sky TG24 le decisioni del governo in merito al Natale e tutto il periodo delle festività. “Con sacrificio, dopo l’ultimo Dpcm e la collaborazione degli italiani, abbiamo piegato la curva del Covid, ottenendo un risultato che oggi consente di vedere la luce in fondo al tunnel. Non possiamo vanificare tutto questo e il periodo natalizio offre dei rischi, vi possono essere spostamenti e assembramenti”. “Il rischio – aggiunge Sileri - è che il virus arrivi nelle case dei nostri anziani e di avere così una terza ondata. Accanto al coronavirus ci sono le altre malattie e se proseguiamo con gli ospedali pieni lasciamo indietro tutta una serie di pazienti”.

Le regole per il Natale

Secondo la bozza del nuovo Dpcm che sarà valido durante il Natale si andrà verso un numero limitato di deroghe. “Verosimilmente a Natale tutte le regioni saranno gialle ma avremo restrizioni più forti nei giorni delle festività per correre meno rischi possibile” conferma Sileri a Sky TG24. Tra i nodi da risolvere, spiega il viceministro della salute ci sono “i ricongiungimenti familiari”, in particolare per gli anziani che con il blocco tra comuni e regioni rischiano di rimanere soli. Il blocco tra le regioni "è confermato – chiarisce - ed è un punto fermo, non possiamo permetterci spostamenti di milioni di persone in un periodo ristretto. Ma se vi è un anziano solo che vive un’altra regione io darei la possibilità di raggiungerlo”.

 

Anche il numero di persone che si potrà riunire intorno al tavolo non è ancora definito. “Questa mattina (3 dicembre) ci sarà una riunione del Cts – fa sapere Pierpaolo Sileri. In linea di massima sarà tra le sei e dieci persone, poi però si tratta di usare il buon senso. Anche se i familiari sono pochi il virus si può portare in casa quindi ognuno di noi deve usare la massima precauzione e pensare a se stesso come un potenziale vettore del Covid, non solo a proteggersi dagli altri”. A domanda diretta su come mai gli spostamenti tra regioni saranno vietati dopo il 20 dicembre, Sileri risponde che prima di quel giorno “ci sarà meno libertà di muoversi per via di scuola e lavoro. Dal 21 dicembre, con le vacanze, è più probabile che le persone abbiano tempo  e modo di spostarsi. Molte sono in smart working, è vero, ma le dinamiche di una famiglia sono complesse. Per altro, così facendo gli spostamenti sarebbero diluiti: consideriamo che non c’è solo il singolo che si muove in macchina ma anche chi lo fa con i mezzi di trasporto”.

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Sileri su scuola e vaccino

“Se guardiamo i numeri, è lecito attendersi che dai primi di gennaio sia tutto in discesa ed è più probabile che la scuola riapra dopo il 7” prosegue il viceministro della salute Pierpaolo Sileri a Sky TG24. Per quanto riguarda il vaccino anti Covid, Sileri concorda che in un primo momento possa passare la “base volontaria” annunciata dal ministro della salute Roberto Speranza, “ma se dopo alcuni mesi vediamo che l'adesione non è quella attesa e non funziona possiamo pensare a una forma di obbligatorietà, magari per alcune categorie”. “Il target – va avanti – sarebbe il 60/70 per cento della popolazione; a partire da quella anziana, che finisce in terapia intensiva e rischia di morire. Sono loro i primi da proteggere”. “Il piano per il vaccino ha limiti legati alla conservazione – conclude Sileri - ma li supereremo. Che l’Italia non ha abbastanza frigoriferi, ad esempio, è un’assurdità. Poi il piano sarà fluido e non ci sarà solo il vaccino di Pfizer, il primo ad arrivare”.

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