
Vaccino contro l'influenza, dalla Lombardia alla Sicilia: la situazione nelle regioni
L'emergenza Covid ha avuto effetti anche sulla corsa al vaccino contro l'influenza, richiestissimo quest'anno già dai primi giorni di ottobre. Nonostante l'impegno dei governatori ad incrementarne notevolmente l'acquisto, risulta introvabile in diverse città e non mancano i disagi, soprattutto per la vaccinazione di anziani e bambini

Quest'anno, anche a causa dell'emergenza Covid, la corsa al vaccino contro l'influenza è partita in Italia, nei primi giorni di ottobre, in tutte le regioni. La richiesta di dosi, in seguito alla pandemia, è sensibilmente aumentata e, nonostante l'impegno delle Regioni ad incrementarne notevolmente l'acquisto risulta introvabile in diverse città e non mancano i disagi, soprattutto per la vaccinazione di anziani e bambini. Ecco qual è la situazione regione per regione
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LOMBARDIA - Al 21 novembre erano state distribuite circa 1,8 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale a medici di Medicina generale, Asst e Rsa. Degli ulteriori 700mila vaccini acquistati, 200mila saranno distribuiti entro il 30 novembre e 200mila entro metà dicembre. La Lombardia è la prima regione in Italia a offrire ai bambini dai 2 ai 6 anni il vaccino antinfluenzale che si somministra come un semplice spray nasale. Le dosi acquistate dalla Regione sono circa 500 mila, è stato esteso in un secondo tempo a una platea di ragazzi fino ai 10 anni
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LOMBARDIA/2 - In merito alle polemiche sui ritardi della campagna vaccinale in Lombardia, dalla Regione segnalano che le difficoltà e i ritardi nella programmazione degli appuntamenti, sono dovuti sempre a ritardi nelle consegne, comunque si sta lavorando per recuperare gli arretrati grazie anche ai numerosi punti vaccinali aperti anche in collaborazione con il personale dell'Esercito. Una spiegazione che non ha però fermato le critiche delle opposizioni e anche di alcuni medici e scienziati, che hanno ripetutamente accusato la Regione dei ritardi
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LAZIO - L'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, ha più volte spiegato, che quest'anno l'obiettivo è vaccinare 2,4 milioni di cittadini (a fronte dei 900mila del 2019). Lo stesso D'Amato ha affermato una decina di giorni fa che erano già oltre un milione le dosi somministrate. Pier Luigi Bartoletti, della Federazione italiana medici di famiglia conferma: "Al 23 novembre scorso risultavano consegnati alle Asl Lazio circa 1,45 milioni di dosi. Di queste, circa 1,2 milioni sono state consegnate ai medici di base, oltre 939mila le dosi già inoculate"
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LAZIO/2 - Bartoletti sottolinea che "manca un milione di dosi per completare la campagna di vaccinazione". Teresa Rongai, della Federazione italiana medici pediatri, spiegando che 51mila dosi sono già state somministrate dai pediatri, spera che "almeno 20mila dosi" di questa nuova partita siano destinati ai medici per bambini perché, spiega "noi ci siamo impegnati con la Regione ad arrivare a 70mila". Attendono pure i farmacisti: "Nella prima fase abbiamo ricevuto 120mila dosi ma adesso sono esaurite", afferma Eugenio Leopardi, presidente di Federfarma Lazio
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CAMPANIA - In una delle prime regioni in Italia a partire, all'inizio di ottobre, sembra superata la preoccupazione legata alla distribuzione della prima tranche di dosi, cominciata a fine settembre. "Nelle tre Asl principali, la Napoli 1, 2 e 3 - spiega Vincenzo Schiavo, vicesegretario vicario Fimmg Campania e consigliere dell'Ordine dei Medici della provincia di Napoli - è stato distribuito circa un milione di dosi e ne sono state somministrate 950-970 mila". Schiavo fa notare che sono state soddisfatte per l'80% le richieste delle categorie cosiddette a rischio

CAMPANIA/2 - "Resta un altro 20% - precisa Schiavo - il cosiddetto quinto d'obbligo, che i medici hanno richiesto in più e che comprende sempre i cittadini delle fasce a rischio, ma che negli anni scorsi non si vaccinavano in maniera costante". In alcune aree, però, i medici lanciano l'allarme. La stessa Fimmg denuncia che sulle isole di Ischia e Procida la situazione è "imbarazzante", sottolineando che "ogni medico ha ricevuto non più di 120 dosi su un carico pro capite di 450 pazienti cronici". Anche nella Asl Napoli 3 Sud la situazione non è omogenea

SICILIA - Un milione e mezzo di dosi in Sicilia per la stagione antinfluenzale iniziata il 5 ottobre per concludersi a fine febbraio. Oltre il 60% in più rispetto all'anno scorso: a Palermo 360mila, a Catania 269mila, a Messina 233.500, a Trapani 215mila, ad Agrigento 114.600, ad Enna 38mila, a Caltanissetta 54.550, a Siracusa 124mila e a Ragusa 92mila. Secondo fonti della Regione la campagna vaccinale ha raggiunto l'80% dell'obiettivo, con alcune differenze tra le province. A Palermo, ad esempio, sono state distribuite 300mila dosi

SICILIA/2 - Ma c'è chi segnala criticità. Il segretario regionale di Federazione italiana sindacale medici uniti, Paolo Carollo denuncia la carente e disomogenea distribuzione ai medici di famiglia, i medici di medicina generale: "I vaccini non vengono forniti dalla controparte pubblica che però ribadisce come l'adesione alla campagna vaccinale da parte dei medici sia obbligatoria. Allora ci chiediamo se vista la mancata offerta dei lotti sufficienti di vaccini da parte della Regione si potrebbe anche configurare l'ipotesi di omissione di atto sanitario"

VENETO - La Regione Veneto è passata dalle tradizionali 860mila dosi acquistate (864mila per la precisione quelle comperate nel 2019) a 1,360 milioni di dosi. E per non avere sorprese ha anche deciso di opzionare un ulteriore 20% in più di dosi che porta il totale a 1,630 milioni, praticamente una ogni 3 abitanti. Ad oggi è in distribuzione il terzo lotto del milione e 300mila dosi già acquistate in attesa di sbloccare il resto in caso di necessità (e di disponibilità sul mercato), mentre al 20 di novembre risultano somministrate 720mila dosi (il 52% del totale)

VENETO/2 - Non si registrano grossi problemi se non quelli di alcuni pediatri che hanno dovuto rinunciare alla seconda somministrazione ai propri pazienti perché in attesa di nuove consegne di vaccini. Da segnalare la decisione delle Organizzazioni dei farmacisti del Veneto che proprio questa settimana hanno deciso di donare alla Regione Veneto 30.000 dosi di vaccino che erano state consegnate per la vendita

EMILIA-ROMAGNA - La Regione Emilia-Romagna quest'anno ha acquistato 1,2 milioni di dosi di vaccino anti-influenzale, circa il 20% in più dell'anno scorso. Molte delle dosi sono state già somministrate. La profilassi antinfluenzale in Emilia-Romagna è gratuita a tutti gli over 60, donne in gravidanza, malati

EMILIA-ROMAGNA/2 - Nei prossimi giorni, come indicato dall'assessore regionale alle Politiche della salute Raffaele Donini, sono in arrivo altre 165mila dosi di vaccino antinfluenzale, a cui potrebbero aggiungersene altre 100mila da acquistare successivamente sul mercato internazionale

PIEMONTE - Sono 930mila le dosi di vaccino antinfluenzale arrivate (oltre 600mila quelle già somministrate), ma all'appello mancano ancora 400mila dosi. L'azienda Sanofi, vincitrice della gara regionale, avrebbe dovuto fornire, in totale, un milione e 320mila vaccini, ma le consegne hanno subito ritardi. Tanto che la Regione ha deciso di rivalersi sull'azienda. "I contratti e le forniture vanno rispettati - spiega il presidente Alberto Cirio - soprattutto quando non si parla di piastrelle o di sedie, ma si parla di sanità salute e vaccini"

PIEMONTE/2 - Il governatore Cirio spiega: "A maggio, in tempi non sospetti abbiamo fatto una gara per un milione e 320mila dosi". Obiettivo della Regione, era assicurarsi un numero di dosi capace di garantire l'immunizzazione, considerata ottimale dal ministero della Salute, di oltre il 94% della popolazione a rischio. "Abbiamo attivato con la nostra società di committenza regionale - prosegue Cirio - tutti gli altri tavoli per ottenere queste 400mila dosi di vaccino, perché il contratto prevede che se noi le troviamo le pagherà Sanofi, a qualsiasi prezzo"

PUGLIA - Sono un milione e tremila le dosi distribuite finora. Quasi la metà dei 2,1 milioni che la Regione ha opzionato. La campagna è partita leggermente in ritardo, a causa delle difficoltà nell'approvvigionamento da parte delle case farmaceutiche sommerse dalle richieste, ed è stata caratterizzata da polemiche e ricorsi al Tar. Ultimo quello di alcuni medici e infermieri, che hanno chiesto di sospendere l'obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari introdotto dalla Regione e che, secondo i ricorrenti, "a livello nazionale sarebbe solo raccomandato"

PUGLIA/2 - Il Tar della Puglia, il 26 novembre ha respinto il ricorso, ritenendo che il diktat regionale preveda nuovi obblighi per gli operatori sanitari ma "misure da attuarsi per la sicurezza nei luoghi di lavoro". Gli operatori sanitari restano dunque in cima alla lista delle persone da vaccinare. Nella maggior parte dei casi sono già stati sottoposti a vaccinazione mentre ci sono ancora difficoltà per i vaccini che devono essere messi a disposizione della popolazione tramite i pediatri o i medici di famiglia

TOSCANA - Ad oggi, l'obiettivo espresso nella percentuale richiesta dal ministero della Salute di vaccinare di almeno il 75% delle categorie a rischio nella popolazione, in Toscana stimabile in circa un milione di persone, è stato superato. L'Ente di Supporto Tecnico Amministrativo Regionale ha erogato finora oltre 1.200.000 dosi di vaccino antinfluenzale; rispetto al 2019, sono stati effettuati oltre 450.000 vaccini in più

TOSCANA/2 - Ma non sono mancate criticità. In particolare, la mancata fornitura di 210mila dosi da parte dell'azienda responsabile, contro la quale è già stata intrapresa un'azione legale. Previsto inoltre, a breve, l'arrivo di ulteriori 50mila dosi da parte di un altro fornitore. Per quanto riguarda le prenotazioni per i medici che hanno ricevuto dosi in numero minore rispetto a quello programmato, dalla Regione viene assicurato che saranno riattivate nel momento in cui le dosi saranno disponibili

CALABRIA - Ritardi nell'avvio della distribuzione e problemi nell'effettiva somministrazione, ma oggi la situazione appare sotto controllo e le criticità maggiori sembrano superate. A inizio ottobre, era stato annunciato dalla Regione il raddoppio delle dosi, da 300mila a 600mila, con l'obiettivo di "ridurre l'influenza per arginare il Covid 19", garantendo da lì a qualche settimana una capillare copertura per i bambini sotto i 6 anni, gli adulti over 60 anni e gli operatori sanitari e dei servizi essenziali

CALABRIA/2 - Secondo alcune categorie di addetti ai lavori - medici di medicina generale e farmacisti - le dosi realmente distribuite sono state in realtà meno di 600mila, anche se numeri precisi non ce ne sono. Nelle ultime settimane la situazione si è stabilizzata, al punto che i 3/4 delle dosi richieste dai medici di famiglia, che in Calabria da soli rappresentano la maggioranza dei somministratori del vaccino, risultano consegnate. Anche i farmacisti evidenziano le stesse problematiche dei medici di famiglia, ma anche i recenti passi avanti

SARDEGNA - La campagna per il vaccino contro l'influenza è iniziata a metà ottobre. La Regione ha firmato un contratto per 530mila dosi - l'anno scorso erano state 220mila - ma al momento ne sono state consegnate solo 318mila. L'assessore alla Sanità, Mario Nieddu, nel corso di un'audizione in commissione del Consiglio regionale ha ipotizzato che la multinazionale del farmaco con la quale è stata siglata l'intesa per la fornitura non intenda rispettarla, nonostante le penali

SARDEGNA/2 - "Sono pronto a denunciare l'azienda farmaceutica - ha dichiarato l'assessore - e auspico un intervento del governo nazionale perché sia fatta piena luce sulla vicenda e siano garantite le dosi destinate alla Sardegna". Prima della campagna di vaccinazione la Regione aveva sottoscritto un accordo con i medici di base per la somministrazione dei vaccini. La priorità è stata data alla categorie a rischio. La vaccinazione è gratuita, ma è stata anche riservata una quota di 30mila dosi, sulle 530mila totali, da destinare alla farmacie

LIGURIA - La campagna è partita il 5 ottobre e durerà sino al 22 dicembre. Stando ai numeri forniti dall'Azienda ligure sanitaria, sono state circa 600mila le dosi ordinate dalla Regione, oltre il 70% in più rispetto allo scorso anno. Al momento sono arrivate 460mila dosi e 80mila sono in attesa di consegna. Le dosi già somministrate sono circa 400mila. Una delle ditte fornitrici ha comunicato al ministero della Salute di non essere in grado di completare la consegna delle dosi ordinate: per la sola Liguria si tratta di circa 50mila dosi

LIGURIA/2 - Oltre il 90% delle 400mila dosi sono state somministrate attraverso i medici famiglia e le Asl. La domanda di vaccinazione è aumentata radicalmente quest'anno. Ma la risposta rischia di non essere sufficiente: "In alcune Asl, come alla Spezia, sono arrivate 29mila dosi, lo scorso anno erano 28mila - spiega Andrea Stimamiglio, segretario regionale della Fimmg -. Un numero che non ha tenuto conto dell'aggiunta, quest'anno, della fascia 60-65. Solo per vaccinare il 60% degli ultrasessantacinquenni sarebbero servite 34mila dosi"

MARCHE - La campagna di vaccinazione contro l'influenza va avanti con il rischio concreto che le 412mila dosi attualmente tutte disponibili, due terzi delle quali garantite attraverso l'ufficio del commissario Arcuri e il restante acquistate direttamente dall'Asur, non siano sufficienti. Il quantitativo ipotizzato dall'assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, è praticamente doppio e, fino ad oggi, la richiesta alla protezione civile di nuove dosi è rimasta inevasa. Questo perché la platea degli aventi diritto è stata ampliata rispetto all'anno scorso

MARCHE/2 - "Faremo un nuovo passaggio tra l'inizio e la metà di dicembrepresso le ditte produttrici - ha spiegato Nadia Storti, direttore generale di Asur Marche - l'obiettivo è verificare se avranno disponibilità di altre dosi (i lotti non ritirati, ndr.)". Nel frattempo, i farmacisti, ai quali si rivolgono soprattutto le categorie non a rischio, hanno segnalato attraverso Ferderfarma e Assofarm un'altra criticità: delle 20-25 mila dosi che abitualmente arrivano, "quest'anno non ne è arrivata nemmeno una"

FRIULI VENEZIA GIULIA - Sono state sinora consegnate tra dosi per adulti e bambini 341mila fiale, ne mancherebbero solo 6mila e sulla carta, numeri alla mano, verrebbe quasi coperto il 75% delle fasce di età comprese tra i 6 mesi e 6 anni e dai 60 anni in su, proprio l'obiettivo indicato dall'Oms. Tante comunque le segnalazioni di over 60 che non riescono a vaccinarsi perche' il medico curante afferma di non avere vaccini, anche in seguito alla forte richiesta di vaccinazione dovuta anche all'emergenza Covid

FRIULI VENEZIA GIULIA/2 - "Quotidianamente - denuncia la Spi Cgil del Fvg - un coro di persone anziane ci segnala il rinvio degli appuntamenti con i propri medici di famiglia a data da destinarsi per la mancanza di vaccini. Soprattutto - dice il sindacato - vengono rimandate 'momentaneamente' indietro persone over 65 alle quali, secondo indicazioni ministeriali, va fatto il vaccino ad alto dosaggio. Tali inadeguatezze e inadempienze del Sistema sanitario locale devono essere rapidamente rimosse e corrette a tutela dei diritti alla salute"

TRENTINO - In Trentino le prime 135mila dosi di vaccino antinfluenzale arrivate all'inizio di ottobre dopo alcune settimane erano già esaurite. Nonostante una richiesta di 45mila dosi in più rispetto allo scorso anno, anziani, categorie più esposte e bambini si sono recati da medici e pediatri

TRENTINO/2 - Successivamente in Trentino sono arrivate circa ulteriori 12mila dosi, duemila di esse destinate solo ai bambini. Gli stessi medici di base, però, lamentano che a fronte di una richiesta maggiore di vaccini ne sono state consegnate la metà o addirittura anche meno

ALTO ADIGE - Medici, pediatri e soprattutto centro di prenotazioni sono presi d'assalto nell'area altoatesina. In diversi casi l'attesa è superiore al mese e mezzo. A metà ottobre la giunta provinciale aveva deciso di somministrare gratuitamente a tutta la popolazione la vaccinazione antinfluenzale. In provincia di Bolzano è stato registrato un sensibile aumento della richiesta di vaccinazione

ALTO ADIGE/2 - Dalle 50.761 persone vaccinate due anni fa, lo scorso anno il dato era sceso a 47.249, mentre per quanto riguarda la stagione 2020/2021 la Provincia ha acquistato complessivamente 73.500 dosi di vaccino alle quali si aggiungeranno 3.000 dosi previste da contratto su una popolazione di oltre 530.000 abitanti

UMBRIA - Il 69,5% della popolazione anziana - con più di 65 anni - e appartenente alle fasce fragili si è già sottoposto al vaccino contro l'influenza. Secondo i dati comunicati dal direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario si tratterebbe di circa 16mila vaccinazioni in più rispetto allo scorso anno, per un dato complessivo di oltre 200mila soggetti. Vaccinato anche il 30% del personale sanitario, il doppio rispetto allo scorso anno. Si attende comunque ancora l'arrivo dello stock ordinato a settembre, previsto per i primi di dicembre

UMBRIA/2 - "Difficile reperire sul mercato delle case farmaceutiche i vaccini influenzali", ha ammesso Dario, annunciando anche che per sopperire a questa carenza la Regione ha ordinato 40mila dosi di vaccino spray, destinato a bambini e ragazzi tra i 6 mesi e i 18 anni. Da un paio di settimane, in Umbria, i vaccini in farmacia sono invece introvabili, stando alle associazioni dei farmacisti, "almeno fino ai primi di dicembre". Questo perché le dosi prodotte sono state inviate prima alle Usl e alle strutture sanitarie

BASILICATA - Procede, anche se tra rallentamenti e polemiche, la campagna vaccinale contro l'influenza. "La Regione quest'anno", spiega l'assessore alla Salute, Rocco Leone, "ha ordinato 145mila dosi, mentre l'anno scorso erano 71 mila e a effettuare il vaccino era stato il 17,6% della popolazione, contro una media nazionale del 16%. Ad oggi abbiamo ricevuto e distribuito 74mila dosi di vaccino e presto ne arriveranno altre 71mila di cui una parte già in questi giorni, quelli recuperati attraverso la Regione Puglia, e un'altra parte in queste settimane"

BASILICATA/2 - A lanciare l'allarme sui ritardi erano stati i sindacati e la Società italiana di medicina generale di Matera. "Pur comprendendo l'ansia dei cittadini, desiderosi di effettuare il vaccino il prima possibile in questa stagione emergenziale, vorrei ricordare, che fino al 10 dicembre rientriamo tranquillamente nei tempi utili per poter vaccinare, dal momento che il periodo influenzale si concentra generalmente tra la metà di gennaio e l'inizio di febbraio", spiega Leone

ABRUZZO - In Abruzzo qualche problema di approvvigiornamento dei vaccini antinfluenzali è stato segnalato alcuni giorni fa dal governatore Marco Marsilio, che ha poi specificato: "Non dipende dalla Regione". Il presidente ha fatto sapere che sono già state somministrate 183mila dosi di vaccino. "Abbiamo acquistato il doppio delle dosi, 356mila, cioè il 75% della popolazione target di riferimento. Noi abbiamo comprato i vaccini e abbiamo iniziato a somministrarli, ma a un certo punto l'industria del farmaco ha smesso di consegnarli e sta ritardando le consegne"

MOLISE - Numerose le difficoltà che si sono registrate per la campagna vaccinale in Molise. Soltanto pochi giorni fa è arrivato il vaccino antinfluenzale ai pediatri. Sono quasi 14mila i bambini tra i 6 mesi e i 6 anni ai quali è raccomandata la profilassi. Donato Meffe, pediatra campobassano e segretario regionale della Federazione italiana medici pediatri del Molise, ha sottolineato che “i genitori che vogliono vaccinare i propri figli devono telefonare presto ai propri pediatri perché siamo già in ritardo e non abbiamo moltissime dosi”

VALLE D'AOSTA - Nella prima metà di novembre 5mila nuove dosi di vaccino contro l'influenza sono arrivate alla Valle d'Aosta per consentire di continuare la campagna antinfluenzale 2020-2021. Sono circa 20.000 le dosi già consegnate e destinate alle categorie più a rischio, agli ultrasessantenni e ai bambini dai sei mesi ai sei anni. Ulteriori 5.000 dosi dovrebbero arrivare poi a dicembre