Covid-19, Nature: “Tasso mortalità sembra essere in lieve calo”

Salute e Benessere

La fonte, elencando i risultati emersi da diverse ricerche, precisa che non è facile comprendere se i tassi siano effettivamente in calo e che ad ora non sono chiare le motivazioni che avrebbero provocato tale flessione

Dall’inizio della pandemia di Covid-19, il tasso di decessi con coronavirus, in confronto a tutti i casi identificati, sembra essere in calo. A riferirlo è un articolo pubblicato su Nature, in cui sono elencati i risultati di diverse ricerche condotte in vari Paesi nel mondo, da cui è emersa una flessione del tasso di letalità nei pazienti affetti da Covid-19 ricoverati in terapia intensiva, che necessitano di ventilazione. La fonte precisa che non è facile comprendere se i tassi siano effettivamente in calo e che ad ora non sono chiare le motivazioni che avrebbero provocato tale flessione. 

Medici ed infermieri nel reparto di terapia intensiva dellÕospedale Policlinico Tor Vergata, in video chiamata durante lÕemergenza per il Covid-19 Coronavirus, Roma, 11 aprile 2020. ANSA/ANGELO CARCONI
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I risultati di alcuni studi

 

"La pandemia è diventata un problema sanitario complesso, che sta mettendo a dura prova la resistenza di tutti, ma ora sembra ci sia una lieve diminuzione nel tasso di mortalità”, precisa Bharath Kumar Tirupakuzhi Vijayaraghavan, specialista in terapia intensiva presso l'Apollo Main Hospital. “Nel nostro ospedale, ad aprile, circa il 35% dei ricoverati in terapia intensiva e il 70% dei pazienti che richiedevano ventilazione sono deceduti, mentre ora il tasso di mortalità è sceso al 30% per i ricoverati in terapia intensiva e al 45-50% per chi necessitava di ventilazione. Questo andamento si sta riscontrando anche in altre strutture".

"Abbiamo monitorato i dati a livello globale con particolare attenzione rispetto a Europa e Stati Uniti. Un'analisi provvisoria, che include le informazioni ottenute dall'American Hospital Association, suggerisce che il numero di decessi per infezione potrebbe essere diminuito del 20 per cento”, afferma Ali Mokdad, dell'Università di Washington a Seattle. Tuttavia, come precisa  Andrew Levin, economista del Dartmouth College di Hanover, nel New Hampshire, “i fattori che hanno portato a questa flessione potrebbero essere molteplici". Stando alle ipotesi degli scienziati, tale diminuzione potrebbe essere correlata alle maggiori armi attualmente a disposizione per ostacolare il Covid-19, tra cui maggior numero di possibilità mediche e farmaceutiche, la più profonda conoscenza del virus, e le misure anticontagio adottate in diversi Paesi. "Nei prossimi studi sarà opportuno valutare gli effetti della combinazione di diversi trattamenti, dagli anticorpi monoclonali al plasma convalescente, fino agli steroidi e ai farmaci come remdesivir”, commenta Derek Angus, dell'Università di Pittsburgh, in Pennsylvania. 

 

A Singapore tassi di mortalità tra i più bassi al mondo

 

Nature precisa che a Singapore i tassi di mortalità per Covid-19 sono tra i più

bassi al mondo, probabilmente per l’efficacia delle politiche adottate nel Paese per ostacolare la diffusione del virus. "A Wuhan i primi dati indicavano una mortalità del 97% per chi necessitava di ventilazione mentre a Singapore il valore era inferiore al 15%. Non credo che questo dipenda dall'uso corretto dei farmaci, ritengo piuttosto che molte strutture siano sopraffatte dalla situazione emergenziale”, precisa Jason Phua, dell'Alexandra Hospital. 

"Il personale sanitario - conclude Levin - ha imparato a riconoscere i fattori di rischio per le infezioni più gravi, per cui è più facile identificare i pazienti da tenere sotto stretta osservazione. Ridurre il tasso di mortalità di Covid-19 del 10-20% sarebbe una grande vittoria per un reparto di terapia intensiva, anche se il numero totale di decessi resterebbe comunque elevato. L'intervento più efficace in questo senso sarebbe sopprimere la trasmissione dei contagi, specialmente tra i soggetti più a rischio".

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