Ne ha parlato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), intervenendo in videoconferenza davanti alla Commissione Affari sociali della Camera. Si tratta, ha aggiunto, di “un elemento di attenzione perchè vuol dire che un alto numero di persone anziane contrae l'infezione e può avere una sintomatologia grave"
"L'età mediana delle persone che contraggono l'infezione ha avuto un andamento all'inizio che ha sfiorato i 70 anni, poi a Ferragosto è arrivata a valori sui 30 anni e si è stabilizzato tra fine settembre e ottobre intorno ai 40 anni, ma ora lentamente sta crescendo”. E’ questo il quadro che emerge rispetto alla situazione attuale e all’emergenza sanitaria nel nostro Paese, così come descritto da Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) intervenuto in videoconferenza davanti alla Commissione Affari sociali della Camera. L’esperto è intervenuto nel corso dell'audizione sul rapporto di Iss e Ministero della Salute dal titolo: "Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale" e sullo stato attuale del monitoraggio e del tracciamento dei contagi.
Gli ultra 70enni coinvolti
Si tratta di “un elemento di attenzione perchè vuol dire che un alto numero di persone anziane contrae l'infezione e può avere una sintomatologia grave", ha aggiunto Brusaferro. "Ora sono coinvolti gli ultra 70enni e questo è una dato su cui prestare molta attenzione", ha specificato.
Una fase di “escalation”
"Dopo aver avuto una fase di transizione, ci troviamo in una fase che tecnicamente definiamo di escalation e quindi in parte dobbiamo usare misure di contenimento e in parte misure di mitigazione", ha spiegato ancora Brusaferro. "A differenza della prima ondata, il virus circola in tutte le regioni", sebbene esitano "situazioni con circolazione contenuta e altre con valori particolarmente elevati". Uno dei dati significativi da segnalare, secondo l’esperto, è la percentuale della positività al tampone: "Quando supera il 4% è un indicatore di una forte circolazione, e in tutte le regioni del nostro Paese c'è questa caratteristica", ha detto il presidente dell’Iss.
approfondimento
Coronavirus in Italia e nel mondo: le ultime notizie del 4 novembre
La situazione dei ricoveri
Brusaferro si è poi soffermato sul tema legato ai ricoveri e alle terapie intensive. "Quello dei ricoveri con sintomi è un numero che sta crescendo e merita attenzione", ha detto, "e lo stesso vale per le terapie intensive". Proprio rispetto all'occupazione dei posti letto in degenza ordinaria di aria medica, l’esperto ha spiegato che "alcune regioni hanno superato il cut-off, altre no ma sono vicine". Il significato dei cut-off, cioè dei valori soglia definiti dal Ministero della Salute, è che se abbiamo "oltre il 40% di occupazione dei letti di area medica per patologie Covid vuol dire che dobbiamo riprogrammare le attività sanitarie dilazionabili per altre patologie, così da trovare posto e dare priorità ai pazienti con Sars-cov-2", ha spiegato.
Un “picco significativo”
"In queste ultime settimane la curva ha avuto un picco significativo", ma "la presenza di asintomatici e paucisintomatici è una caratteristica di questa fase dell'epidemia", ha specificato ancora Brusaferro, ribadendo come “un numero crescente di persone anziane sta contraendo l'infezione e sappiamo che, nel loro caso, implica la possibilità di sintomatologia impegnativa e metodi invasivi di cura", ha concluso.