Guerra (Oms): “Il lockdown provocherebbe rivolte armate. Evitiamolo”

Salute e Benessere

Lo ha detto il rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel Comitato tecnico scientifico a supporto del governo, nel corso di un'intervista rilasciata a "Il Fatto Quotidiano". E, commentando le chiusure notturne di regioni come la Lombardia e la Campania, le ha definite “un palliativo per non chiudere tutto" 

L’ultimo bollettino del ministero della Salute, emesso il 22 ottobre, ha rilevato 16.079 nuovi casi di contagio in Italia, con 170.392 tamponi effettuati. Sono stati 136 i decessi. I cluster segnalati nel nostro Paese sono in aumento, con positivi segnalati in tutto il territorio. Visti i dati recenti e nel tentativo di arginare la diffusione del coronavirus, alcune regioni come la Lombardia e la Campania, hanno deciso di adottare misure più stringenti, con chiusure notturne. Ma secondo il professor Ranieri Guerra, rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel Comitato tecnico scientifico a supporto del governo Conte, scelte come quelle intraprese a livello regionale sono “un palliativo per non chiudere tutto. Servono anche per limitare l’utilizzo di alcol e altre sostanze che rilassano i freni inibitori esponendo a rischi i giovani”, ha detto nel corso di un’intervista con “Il Fatto Quotidiano”.

Convegno europeo Knowledge Hub dell'organizzazione mondiale della Sanita' su salute e migrazione, nella foto il direttore generale per la salute e prevenzione sanitaria del ministero Ranieri Guerra (Alberto Lo Bianco/Fotogramma, palermo - 2016-11-15) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
Ranieri Guerra - ©Fotogramma

Evitare un lockdown generalizzato

A proposito dell’ipotesi di un nuovo lockdown generalizzato ed esteso a tutto il Paese, Guerra ha commentato senza giri di parole. “Dobbiamo evitarlo perché provocherebbe rivolte armate. Le persone sono state sfinite dai tre mesi di lockdown. Purtroppo, poi, in estate hanno abbassato troppo la guardia incoraggiate anche da colleghi che non capisco bene che lavoro facciano. Adesso bisogna, però, fare anche una valutazione sullo stato di salute mentale di tutti e dei nostri figli”, ha spiegato dal suo punto di vista. Secondo l’esperto, la situazione attuale non richiede una decisione così drastica. “Il lockdown del Paese è una misura pesante e ha ragione il premier Giuseppe Conte quando dice che non è l’Italia di marzo quella di oggi, le condizioni al di là del numero dei contagi sono diverse. E ha ragione anche sull’allineare i tre livelli amministrativi: Stato centrale, Regioni e enti locali. La capacità di decidere per aree e territori sarà sempre più fondamentale da qui in avanti”. In ballo, ci sono anche altre problematiche. “Possiamo chiudere a casa i ragazzi davanti alla Playstation? È doveroso bilanciare equilibri di sostenibilità sociale ed economica, perché i rischi non sono dovuti solo alla trasmissione del coronavirus: come Oms abbiamo registrato un aumento di suicidi tra i giovani, per fortuna non in Italia, oltre all’aumento del consumo di bevande alcoliche tra le mura domestiche”, ha poi aggiunto Guerra.

La situazione in Lombardia

Intanto Attilio Fontana, presidente della regione Lombardia che la scorsa notte ha attuato lo stop notturno a tutte le attività dalle 23 alle 5, con l’obbligo di rimanere in casa se non per motivi strettamente necessari, ha parlato a Sky TG24 dell’argomento lockdown sul territorio lombardo. “Sono in corso valutazioni tecniche, siamo in contatto costate col Comitato tecnico ristretto che valuta i numeri e giorno dopo giorno cerchiamo di mettere in pratica cosa ci consiglia. I reciproci dati possono essere utilizzati da entrambi. Se con i provvedimenti assunti il contagio dovesse rallentare, si potrebbe evitare. Se l’impennata dovesse continuare, può darsi si prenda un provvedimento diverso”, ha detto.

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