Se i ricoverati in terapia intensiva dovessero superare quota 2300 potrebbero scattare misure più drastiche. Ecco le restrizioni allo studio del governo nel caso in cui le norme emanate negli ultimi giorni non riusciranno a fermare la salita della curva epidemiologica
Con le nuove restrizioni emanate negli ultimi giorni, anche a livello regionale, il governo italiano si augura di riuscire ad arginare la salita della curva epidemiologica nella Penisola (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA). Ma se questo obiettivo non dovesse essere centrato, non è da escludere un’intensificazione delle restrizioni, soprattutto se la crescita riguarderà, oltre ai nuovi positivi al Covid-19, anche il numero di pazienti ricoverati.
Come riporta il Corriere della Sera, sembra che la soglia da non superare sarebbe già stata fissata: se i ricoverati in terapia intensiva dovessero superare quota 2300 potrebbero scattare misure più drastiche, ed eventualmente un nuovo lockdown.
Le misure allo studio del governo
Secondo quanto riporta la fonte, nel caso in cui le norme contenute nel Dpcm del 18 ottobre e le ordinanze emanate in queste ore dalle Regioni non dovessero fermare la salita dei contagi, Palazzo Chigi potrebbe valutare un ritorno alla chiusura delle attività "non essenziali" e al divieto degli spostamenti tra le Regioni.
Saranno prese decisioni in merito, solo dopo un’attenta analisi dell’andamento dell’indice RT nelle varie aree. Dati fondamentali arriveranno anche dal monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità, la cui pubblicazione è attesa per oggi, 22 ottobre (o domani).
"Alcune aree metropolitane hanno numeri troppo alti per essere contenuti con il metodo tradizionale del testing e tracciamento. E, come insegna la storia di precedenti epidemie, quando non riesci a contenere devi mitigare, ovvero devi bloccare la mobilità", ha dichiarato il consigliere del ministero della Salute, Walter Ricciardi.
L’indice Rt e le eventuali nuove restrizioni
Come accennato precedentemente, uno dei dati si cui si baseranno le prossime ed eventuali restrizioni, riguarda gli ospedali e in particolare i posti disponibili in terapia intensiva. Rispetto a circa una settimana fa, (14 ottobre: 539), nella giornata di ieri i pazienti positivi al Covid-19 ricoverati in terapia intensiva erano circa il doppio: 926.
Preoccupa in particolare, la situazione di alcune città, dove i posti cominciano a scarseggiare. Tra le altre misure allo studio, la salita della curva epidemiologica potrebbe portare anche alla chiusura a livello nazionale delle sale giochi. Potrebbero, invece, rimanere aperte le palestre e le piscine, che come richiesto dallo stesso premier Giuseppe Conte in conferenza stampa, domenica 18 ottobre, hanno ancora qualche giorno di tempo per adeguarsi e far rispettare i protocolli di sicurezza. Le verifiche affidate ai carabinieri del Nas hanno dimostrato finora il rispetto dei protocolli nella maggior parte dei casi. Quanto ai centri commerciali, se la curva epidemiologica continuerà a salire, il governo potrebbe estendere la chiusura dei negozi non alimentari durante il fine settimana a tutto il territorio nazionale. In caso, resteranno comunque aperti i negozi di generi alimentari e le farmacie.