A dirlo è Federfarma, che ha calcolato la quota destinata alla popolazione “attiva”, ovvero quella che non fa parte delle fasce protette e non ha diritto al vaccino gratuito, dividendo il numero di 250mila dosi, indicato dalla conferenza Stato regioni, per le farmacie sul territorio, comprese quelle comunali, ovvero 19.330
Il vaccino antinfluenzale a disposizione della popolazione “attiva”, ovvero quella che non fa parte delle fasce protette e non ha diritto al vaccino gratuito, è pari a 12 dosi (12,9 per l'esattezza) per ogni singola farmacia italiana. Il dato arriva da Federfarma, la Federazione nazionale che rappresenta le oltre 18.000 farmacie private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale. Il conto, spiegano gli esperti, è stato ottenuto dividendo il numero di 250mila dosi indicato dalla conferenza Stato-Regioni per le farmacie sul territorio, comprese quelle comunali, ovvero 19.330. La maggiore preoccupazione resta il tempo di consegna: "Domani è primo ottobre, i cittadini stanno facendo pressioni per averlo, nelle farmacie c'è un boom di prenotazioni", hanno detto da Federfarma.
“Mancano 1,25 milioni di dosi”
“In Italia mancano 1,25 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale". E’ questo l’allarme, ormai già lanciato da alcune settimane e ribadito nei giorni scorsi dal presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo. "Tutto il quantitativo prodotto e destinato al mercato italiano è stato assorbito dagli acquisti delle gare regionali”, ha detto. “Le Regioni, infatti, per coprire il più possibile le categorie a rischio, hanno aumentato di oltre il 40%, e in alcuni casi raddoppiato, come in Sicilia, l'acquisto di vaccini: hanno comprato 16,7 milioni di dosi, impegnando l'intera produzione programmata dalle industrie farmaceutiche quest'anno per l'Italia”, si legge in un comunicato ufficiale diramato da Federfarma. “Mancano le dosi per le categorie attive, cioé quelle che non rientrano nei piani vaccinali, gli under 60 che vorrebbero vaccinarsi come raccomandato da tutti gli scienziati", ha poi aggiunto.
L’auspicio di Federfarma
“L’auspicio è di arrivare alla situazione in cui il cittadino potrà recarsi in farmacia con la ricetta per il vaccino e accedere alle dosi rese disponibili anche per la popolazione attiva, contribuendo a limitare la diffusione del virus influenzale, in particolar modo quest’anno”. E’ questo il messaggio comparso proprio oggi, 30 settembre, sul canale Twitter ufficiale di Federfarma, che da settimane ormai sta denunciando la mancanza di vaccini per la popolazione “attiva”. “Per risolvere il problema è opportuno redistribuire un certo quantitativo di vaccini monodose, variabile dal 3 al 10%”, che andrebbero quindi a rifornire le farmacie. Va anche considerato che una quota pari all’incirca al 10% delle dosi di vaccino antinfluenzale, ogni anno, viene resa dalle ASL, perché inutilizzata”, si leggeva in un documento ufficiale dello scorso 12 settembre, inviato alla Conferenza Stato-Regioni. “Di fatto ora l’ultima parola spetta alle Regioni che, seguendo le sollecitazioni ministeriali espresse nel documento, dovrebbero innalzare la quota stabilita nell’ultima seduta fissata all’1,5% delle quote acquisite e ancora molto lontana da quanto necessarie per coprire le esigenze della fascia attiva della popolazione: cioè almeno il 7,5% delle dosi”.