Le Regioni Italiane sono pronte per la stagione che è ormai alle porte e le richieste alle aziende farmaceutiche sono aumentate del 40%. La strategia vaccinale potrebbe risultare fondamentale anche per ridurre la pressione sugli ospedali, che potrebbero dover far fronte ad un nuovo incremento dei casi di Covid-19
La stagione influenzale 2020-2021 è ancora alle porte, ma la corsa delle Regioni per arrivare preparate è entrata nel vivo, anche individuando nella strategia vaccinale uno step cruciale nella lotta contro il nuovo coronavirus. Il vaccino contro l’influenza, infatti, non solo dovrebbe permettere a molte persone di evitare la malattia, ma sarà fondamentale anche per ridurre la pressione sugli ospedali, che potrebbero dover far fronte ad un nuovo incremento dei casi di Covid-19. Attualmente il Ministero della Salute non ha comunicato quando inizierà la campagna di vaccinazione, sebbene negli ultimi anni si sia svolta da metà ottobre a metà dicembre e quest’anno, come anticipato da Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, potrebbe prendere il via in anticipo sulla consueta tabella di marcia.
Le Regioni italiane sono pronte
Il fermento delle autorità sanitarie rispetto alla campagna vaccinale, spiegano gli esperti, è confermato anche dal fatto che rispetto alla stagione 2019/2020 le richieste alle aziende farmaceutiche sono aumentate del 40%. "C'è uno sforzo comune di tutte le nostre imprese, siamo in grado di adempiere alle richieste, c’è tutta la volontà. Abbiamo risposto a tutte le gare delle Regioni e siamo in contatto continuo con il ministero della Salute e l'Agenzia del farmaco", ha spiegato in questo senso il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi. E anche le regioni che erano partite più tardi rispetto ad altre, come per esempio la Lombardia, alla fine si sono allineate e hanno richiesto un numero di dosi adeguate di vaccino, utile per evitare la sovrapposizione dei sintomi, ridurre i tempi di diagnosi e le complicanze da influenza nei soggetti a rischio. Oltre agli accessi al pronto soccorso.
I numeri dell’anno scorso
“I tempi precisi di consegna dei lotti sono al momento difficili da stabilire, ma le aziende coinvolte sono al lavoro anche tenendo conto che lo stesso Ministero della Salute con una circolare del 5 giugno ha raccomandato di anticipare le campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall'inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo, vista l'attuale situazione epidemiologica relativa alla circolazione di Sars-Cov-2", spiega Farmindustria. Lo scorso anno si sono vaccinati contro l’influenza 10.080.120 milioni di italiani, il 16,7% della popolazione totale, senza contare chi lo ha fatto privatamente non rivolgendosi ai medici di famiglia o ai centri vaccinali. Quanto è importante questa vaccinazione, fortemente consigliata tra le altre categorie anche ad ogni persona di età pari o superiore a 60 anni (non più 65) o a tutti i bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni, ci ha pensato Silvestro Scotti, presidente della Federazione italiana dei medici di medicina generale. "Se riduciamo con le vaccinazioni la circolazione dell'epidemia di influenza stagionale, rendiamo più evidente l'infezione da Covid", ha spiegato l’esperto.
approfondimento
Guida al vaccino antinfluenzale 2020/2021
Federfarma: mancano i vaccini in Farmacia
Anche se la prossima campagna vaccinale contro l’influenza si stima un incremento del 50%, per un totale di oltre 1,2 milioni di vaccini, esiste il rischio concreto che le dosi non siano disponibili in farmacia. Come rende noto Marco Cossolo, il presidente di Federfarma, c’è la “sostanziale impossibilità delle aziende farmaceutiche di cedere alle farmacie dosi vaccinali, perché la produzione è stata assorbita dalle richieste delle Regioni, i cui requisiti sono aumentati in media del 43% circa, con picchi anche superiori al 100%, rispetto alla stagione 2019-2020”.