Coronavirus, test finale per il vaccino di Johnson & Johnson

Salute e Benessere

La fase 3, iniziata dopo rispetto a quella di aziende come Pfizer, AstraZeneca e Moderna, sarà la più grande mai condotta finora e coinvolgerà circa 60mila volontari. Servirà per determinare l’efficacia della soluzione e la sua capacità di suscitare una risposta immunitaria tra i volontari

Johnson & Johnson ha avviato la fase finale di test clinici sul proprio vaccino sperimentale contro il coronavirus (segui la DIRETTA di Sky TG24). A renderlo noto è stato Anthony Fauci, il direttore generale dell’Istituto americano per le malattie infettive (Niaid). Inoltre, la stessa Johnson & Johnson ha parlato dell’importante sviluppo in un comunicato pubblicato sul suo sito ufficiale. La fase 3, iniziata dopo rispetto a quella di aziende come Pfizer, AstraZeneca e Moderna, sarà la più grande mai condotta finora e coinvolgerà circa 60mila volontari. Il colosso farmaceutico spiega che entro fine anno potrebbero essere disponibili le prime informazioni sull’effettiva efficacia del vaccino.

LEIDEN, NETHERLANDS - JUNE 9: A logo of Janssen Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson is pictured outside its facility on June 9, 2020 in Leiden, Netherlands.  (Photo by Yuriko Nakao/Getty Images)
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Gli obiettivi della fase 3

 

Le sperimentazioni cliniche delle prime due fasi, condotte su un numero ristretto di volontari, sono state utili a Johnson & Johnson per valutare la sicurezza dei composti utilizzati. La fase 3 sarà portata avanti su una scala molto più vasta e servirà per determinare l’efficacia del vaccino e la sua capacità di suscitare una risposta immunitaria tra i volontari.

 

Le caratteristiche del vaccino di Johnson & Johnson 

 

Il vaccino sperimentale di Johnson & Johnson, sviluppato dall’azienda Janssen, è basato su un adenovirus umano, nel quale è stato innestato un gene in grado di indurre alcune cellule del corpo umano a produrre delle copie della proteina spike, la principale “arma” del coronavirus. Questo meccanismo dovrebbe indurre il sistema immunitario a riconoscere questa minaccia e a sviluppare delle difese contro Sars-CoV-2. Si tratta di una soluzione che in passato era già stata sperimentata con altri tipi di vaccini, incluso uno efficace contro i virus che causano l’ebola. Nei test condotti finora non sono state riscontrate reazioni avverse, ma solo dopo l’analisi dei risultati fase 3 sarà possibile stabilire con maggiore certezza la sicurezza del vaccino.

 

I vantaggi del vaccino di Johnson & Johnson 

 

Mentre il vaccino di Johnson & Johnson si basa su un approccio già rodato, quelli su cui stanno lavorando Moderna e Pfizer sono più innovativi e dunque c’è qualche incertezza in più sulla loro efficacia. Un altro punto in cui la soluzione sviluppata da Janssen è in vantaggio è la logistica. Mentre i vaccini di Moderna e Pfizer devono essere conservati a delle temperature molto basse, quello di Johnson & Johnson può essere mantenuto alle normali temperature da frigorifero. Ciò potrebbe semplificare notevolmente le operazioni di trasporto e stoccaggio Infine, i test condotti finora indicano il vaccino sperimentale del colosso di New Brunswick (New Jersey) potrà essere somministrato in un’unica soluzione. Quelli di Moderna e Pfizer, invece, richiederanno un’iniezione di richiamo.

A worker packages rabies vaccine at a lab at the Yisheng Biopharma company, where researchers are trying to develop a vaccine for the COVID-19 coronavirus, in Shenyang, in China's northeast Liaoning province, on June 9, 2020. - China has mobilised its army and fast-tracked tests in the global race to find a coronavirus vaccine, and is involved in several of the dozen or so international clinical trials currently under way. (Photo by NOEL CELIS / AFP) (Photo by NOEL CELIS/AFP via Getty Images)

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