Coronavirus, Manfredi: “Disponibilità del vaccino come primi”

Salute e Benessere

Lo ha sottolineato il Ministro dell'Università e della Ricerca, nel corso di un’intervista radiofonica, spiegando come il governo italiano sia in prima linea sia nella corsa al vaccino sia sullo sviluppo e la ricerca di farmaci sperimentali

Il governo è in prima linea nella lotta al nuovo coronavirus. La conferma arriva anche dalle parole di Gaetano Manfredi, Ministro dell'Università e della Ricerca. "Siamo in prima linea come governo italiano sia sul vaccino contro il Sars-CoV2 che sui farmaci sperimentali. Ci auguriamo che il risultato di AstraZeneca, già in fase 3, venga validato in tempi rapidi e garantiamo agli italiani che avremo disponibilità come primi del vaccino efficace". Queste le dichiarazioni di Manfredi a Centocittà, programma radiofonico in onda su Rai Radio1. "Sulle attività di ricerca c'è sempre l'alea ma ci auguriamo che vada tutto bene", ha poi aggiunto.

Il vaccino per l’Italia

Le parole di Manfredi, dunque, confermano quanto aveva già annunciato il Ministro della Salute Roberto Speranza, circa un mese fa, comunicando ufficialmente la sottoscrizione di un contratto proprio con AstraZeneca per l’approvvigionamento fino a 400 milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus da destinare a tutta la popolazione europea. Il candidato vaccino in questione sta nascendo dagli studi dell’Università di Oxford a cui ha collaborato anche un’azienda italiana, la Irbm di Pomezia.  "La scienza e la ricerca stanno riacquistando la giusta dimensione di ruolo sociale in risposta ai bisogni emergenti, grazie anche ad esempi di aziende virtuose che valorizzano la formazione dei ricercatori e il nesso tra ricerca, innovazione e evoluzione della società in cui viviamo", aveva detto lo stesso Manfredi di recente, durante la sua visita presso i laboratori dell'Irbm, complimentandosi con i ricercatori italiani per il lavoro svolto nella messa a punto del candidato vaccino anti Covid-19, realizzato in partnership con lo Jenner Institute della Oxford University e con la multinazionale AstraZeneca. "Come Ministero stiamo lavorando per rafforzare la collaborazione tra la straordinaria ricerca pubblica e le tante iniziative private che rappresentano un punto di forza nel nostro Paese. A breve ci sarà nella nostra programmazione la disponibilità di risorse apposite per finanziare la ricerca. Ciò significa investire sul futuro del nostro Paese, sulla sua sicurezza e sul suo benessere", aveva poi aggiunto.

Le prime dosi entro fine anno

Per quanto riguarda poi le dosi del vaccino, come aveva anticipato Speranza, la prima parte arriverà entro la fine dell'anno. L’accordo di cui aveva parlato il Ministro della Salute, tra l’altro, è nato grazie alla collaborazione con i colleghi di Germania, Francia e Olanda, nell’ambito di una vera e propria alleanza per il vaccino. Con questo accordo “arriva un primo promettente passo avanti per l’Italia e per l’Europa. Il vaccino è l’unica soluzione definitiva al Covid-19. Per me andrà sempre considerato un bene pubblico globale, diritto di tutti, non privilegio di pochi”, aveva sottolineato il Ministro. "L'azienda si è impegnata per assicurare la produzione di 2 miliardi di dosi su scala globale di un vaccino che al momento è già in fase sperimentale sull'uomo", aveva invece spiegato Lorenzo Wittum, presidente di AstraZeneca Italia.

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