Coronavirus, vaccino Pomezia-Oxford: risultati "positivi" da primi test sull’uomo

Salute e Benessere

La notizia è stata comunicata dal presidente Irbm, che rassicura sulle condizioni di salute dei 510 volontari vaccinati: “Stanno bene”. Se gli esiti della seconda fase di test sull’uomo saranno positivi, un primo stock potrebbe essere disponibile già a dicembre 

Mentre prosegue in tutto il mondo la corsa al vaccino contro il coronavirus, arrivano notizie incoraggianti dal candidato “antidoto” messo a punto dall'istituto Jenner dell'Università di Oxford in partnership con l'azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia. La sperimentazione clinica di fase 1  sull’uomo, condotta su 510 volontari, si è conclusa “positivamente”. La buona notizia è stata annunciata direttamente dal presidente Irbm, Piero Di Lorenzo, che rassicura sulle condizioni di salute dei volontari vaccinati: “Stanno bene”. “Partirà a giorni la fase successiva, l'ultima, di sperimentazione su circa 3000 volontari, che si concluderà a fine settembre”, aggiunge Di Lorenzo. 

Se gli esiti della seconda fase della sperimentazione umana saranno positivi, a dicembre arriveranno “i primi ingenti quantitativi di dosi”. 

 

Vaccino somministrato a 510 volontari sani 

 

La prima fase di sperimentazione umana sul prototipo di vaccino anti coronavirus era partita il 23 aprile. Nel corso del test il candidato “antidoto” sviluppato dal Jenner Institute della Oxford University in collaborazione con l’azienda di Pomezia è stato somministrato a un campione di 510 volontari sani, mentre ad altri 510 sono stati trattati con una soluzione placebo. Si era deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull'uomo, in Inghilterra, come aveva spiegato, Di Lorenzo,” ritenendo, da parte della Irbm e della Oxford University, sufficientemente testata la non tossicità e l'efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente efficaci”. 

I risultati ottenuti al termine della prima fase di sperimentazione ”sono positivi al punto che si parte subito con la fase successiva di sperimentazione, su un campione molto più ampio”, ha dichiarato il presidente Irbm, Piero Di Lorenzo.

Nelle scorse settimane si è unita al progetto anche la multinazionale farmaceutica AstraZeneca, che come deciso dall’accordo siglato con lo Jenner Institute, si occuperà dello sviluppo, della produzione e distribuzione del vaccino a livello mondiale. L'obiettivo, come annunciato lo scorso 30 aprile dal chief executive dell'azienda, Pascal Soriot, è "essere pronti con 100 milioni di dosi entro la fine dell'anno, e poi ampliare".   

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