Coronavirus, le differenze tra i diversi test

Salute e Benessere
Tamponi (Ansa)

I test sierologici sono molto rapidi ma la loro efficacia deve ancora essere del tutto certificata. Quelli effettuati con tampone rinofaringeo, invece, sono sicuri, ma richiedono tempistiche e processi lunghi. Ecco le differenze tra i due test 

Mentre prosegue la corsa al vaccino contro Covid-19 (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA), la comunità scientifica di tutto il mondo è costantemente al lavoro per studiare nuove possibili terapie farmacologiche contro il nuovo coronavirus e per sviluppare test in grado di rivelare la positività alla patologia nel minor tempo possibile. Esistono due macro tipologie di test, quelli di biologia molecolare, ovvero effettuati con tampone rinofaringeo e i test sierologici, eseguiti tramite un piccolo prelievo di sangue al dito. Questi ultimi sono molto rapidi ma la loro efficacia deve ancora essere del tutto certificata. I test di biologia molecolare, invece, sono sicuri, ma richiedono tempistiche e processi lunghi. Ecco nel dettaglio le differenze tra i due diversi test.

I test di biologia molecolare

I test di biologia molecolare, basati sull’analisi molecolare dell'RNA, sono in grado di rivelare la positività di una persona al Covid-19. Sono necessarie però mediamente quattro ore per avere un risultato. Tra i limiti, oltre al tempo richiesto, questa tipologia di test può essere eseguita solo presso laboratori dotati di strumentazione adeguata all'analisi del campione. Si tratta dunque di un test a cui non può essere sottoposta tutta la popolazione, destinato soprattutto alle persone sintomatiche che arrivano in Pronto Soccorso e al personale medico delle strutture ospedaliere.
Parlando dei risultati italiani, l’azienda DiaSorin da qualche settimana ha ottenuto l’autorizzazione sanitaria per la produzione di un kit molecolare rapido in grado di rivelare la positività al Covid-19 in soli 60 minuti. L'Italia nelle prossime settimane avrà una fornitura di 100000 pezzi che saranno destinati alle Regioni.

I test sierologici

I cosiddetti test sierologici, invece, effettuati tramite un piccolo prelievo di sangue dal dito, hanno una capacità epidemiologica e non diagnostica. Ciò significa che sono in grado in soli 15 minuti di rivelare la presenza nel sangue degli anticorpi sviluppati contro il virus, e di stabilire se un individuo ha avuto l’infezione da coronavirus, magari senza sviluppare sintomi o avendone avuti di lievi, e se quindi è immune al Covid-19.
Nonostante siano rapidi, semplici e poco costosi, ci sono ancora molti dubbi sull’affidabilità di questi test sierologici, espressi anche dal ministero della Salute nell’ultima circolare di aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici.
Inoltre, questi test potrebbero dare un esito negativo se utilizzati, per esempio, su pazienti che all'inizio della malattia, nel cosiddetto periodo finestra, non hanno ancora sviluppato gli anticorpi. Proprio per evitare falsi negativi e falsi positivi, il Consiglio Superiore della Sanità sta provvedendo a validare i più affidabili tra i tanti in circolazione e in uso già in alcune Regioni. Tuttavia, i test seriologici potrebbero essere fondamentali nella Fase Due, quella della graduale riapertura dell'Italia.  

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