Fibromialgia, al via il progetto del primo registro nazionale

Salute e Benessere

Si tratta di una malattia cronica molto dolorosa, che colpisce principalmente le donne. L’iniziativa, realizzata dalla Società Italiana di Reumatologia, avrà l’obiettivo di migliorare così il percorso diagnostico terapeutico 

La fibromialgia o sindrome fibromialgica è una malattia reumatologica molto dolorosa, dalle cause ignote e contro la quale non sono ancora state messe a punto terapie realmente efficaci e che provoca dolore diffuso, indebolimento e stanchezza ingiustificate da uno sforzo fisico e rigidità muscolare. Come racconta il portale di Fondazione Veronesi, è una malattia praticamente sconosciuta fino a pochi anni fa e per questo è stata oggetto di numerosi studi che hanno permesso di ampliare le conoscenze in merito, anche da un punto di vista epidemiologico. Oggi, ad esempio, i medici sanno che la fibromialgia è maggiormente diffusa tra le donne (che rappresentano circa il 90% dei malati) e che può comparire a qualsiasi età, ma che il picco si colloca tra i 40 e i 60 anni, con importanti ripercussioni sull’attività lavorativa e sul piano socio-affettivo. Inoltre è emerso che in Italia ne soffrono quasi quattro milioni di persone, un dato numeri che fa di questa patologia la seconda malattia reumatica, in termini di diffusione, dopo l’osteoartrosi. Per far fronte a questa situazione è nata l’esigenza di istituire il primo registro nazionale sulla malattia, un progetto realizzato dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR) con il patrocinio del Ministero della Salute.

Ricerche più approfondite

L’obiettivo, dicono gli specialisti, sarà quello di creare uno strumento che consenta ricerche scientifiche approfondite e favorisca in questo modo lo sviluppo della medicina di precisione. “Per la prima volta il paziente è stato messo al centro per un nuovo, ambizioso e complesso progetto, che ha visto finora la partecipazione attiva di 19 centri di reumatologia sul territorio nazionale”, ha raccontato Fausto Salaffi, consigliere nazionale della SIR, in occasione della presentazione del registro. “L’iniziativa ha consentito di ottenere quella che è, ad oggi, la più ampia casistica italiana di pazienti. I dati epidemiologici e clinici ottenuti potranno ampliare così la conoscenza della malattia, nella speranza di migliorarne il percorso diagnostico terapeutico e incentivare un approccio più personalizzato”, ha poi aggiunto.

Perfezionare l’assistenza

La fibromialgia, si legge sul portale della Società Italiana di reumatologia, rappresenta da sola il 20% di tutte le diagnosi che vengono formulate in ambito ambulatoriale. Proprio per questo motivo risulta molto importante riuscire a perfezionare l’assistenza ai malati, suggeriscono gli esperti, anche perché la fibromialgia, sebbene sia così frequente nel nostro Paese, non è conosciuta: solo il 24% degli italiani ne ha sentito parlare. Anche per questo motivo la SIR promuoverà per il terzo anno consecutivo #Reumadays, una campagna itinerante che alcune città italiane. I medici specialisti reumatologi, grazie a questa iniziativa, si recheranno nelle piazze per raccontare alle persone comuni patologie come la fibromialgia, i metodi per prevenirle e soprattutto l’importanza di segnalare tempestivamente i sintomi ad un medico.

I numeri della malattia

L’idea è quella di porre sempre più l’accento su alcune malattie in crescita “che presentano numeri davvero imponenti”, come ha specificato Luigi Sinigaglia, presidente nazionale di SIR. “In totale interessano oltre cinque milioni di persone d’ogni fascia d’età e si calcola che un over 65 su tre deve assumere regolarmente farmaci antinfiammatori e antireumatici. Tuttavia non godono della stessa notorietà e attenzione di altre gravi patologie”, ha concluso.  

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