Bere caffè non inciderebbe sui rischi di tumore

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caffe_Getty

Secondo una ricerca del Queensland Institute of Medical Research il caffè, indipendentemente dai composti specifici che contiene, non avrebbe uno stretto legame con l’insorgenza del cancro 

Bere caffè ogni giorno non riduce né aumenta il rischio di sviluppare un cancro. E’ quanto emerso da una ricerca australiana, condotta dal Queensland Institute of Medical Research e pubblicata sull'International Journal of Epidemiology. Lo studio, che sostanzialmente conferma ciò che in una dichiarazione dell'agosto 2018 la Food and Drug Administration degli Stati Uniti aveva detto, ovvero che la scienza corrente ha indicato che consumare caffè non comporta rischi significativi di insorgenza del cancro.

Nessuna vera relazione

Basata sull’analisi dei dati riguardanti oltre 300mila di persone, la ricerca ha esaminato nello specifico se i tassi di cancro differissero tra le persone che in maniera autonoma segnalavano elevati consumi di caffè con la tendenza osservata in coloro che avevano una predisposizione genetica al consumo di caffè. "Abbiamo scoperto che non esiste una vera relazione tra quante tazze di caffè una persona ha bevuto in un giorno e se abbia sviluppato alcun tipo di cancro”, ha confermato Stuart MacGregor, professore associato di genetica statistica e tra i principali firmatari dello studio. Lo studio, come confermano gli esperti, ha anche escluso un legame diretto tra l'assunzione di caffè e la morte a causa della malattia.

L’effetto anti-tumorale non è dimostrato

Il caffè contiene una complessa miscela di ingredienti bioattivi, tra cui la caffeina, che hanno dimostrato di possedere effetti antitumorali negli studi sugli animali. Tuttavia, il suo potenziale effetto antitumorale sugli esseri umani non è ancora stato stabilito, con studi che fino ad oggi hanno prodotto risultati contrastanti, soprattutto per quanto riguarda tumori come quello della mammella e della prostata. Lo studio del Queensland Institute of Medical Research ha utilizzato dati su persone cui sono stati diagnosticati i tipi di cancro più invasivi, tra cui circa 7.000 persone decedute a causa della malattia. Le informazioni genetiche e sugli stili di vita delle persone affette da cancro sono state confrontate con i dati di oltre 270.000 uomini e donne a cui non era mai stato diagnosticato un cancro. Jue-Sheng Ong, altro firmatario dello studio, ha detto che lo studio ha anche esaminato alcuni comuni tumori individuali come quello al seno, alle ovaie, ai polmoni e alla prostata e ha dimostrato che bere caffè non ha aumentato o diminuito la loro incidenza.

"C'era qualche prova finora inconcludente sul cancro del colon-retto, in cui coloro che hanno riferito di bere alte dosi di caffè parevano avere un rischio leggermente inferiore di sviluppare il cancro, ma al contrario l'esame dei dati di quelle persone con una predisposizione genetica più alta a bere più caffè sembrava indicare un maggiore rischio di sviluppo del tumore”, ha aggiunto l’esperto. Insomma, la disparità tra queste scoperte suggerirebbe che sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire se esiste qualche relazione tra cancro del colon-retto e caffè. Nessun rischio, secondo questa ricerca, ma nemmeno la possibilità netta di poter affermare che il caffè possa proteggere dall’insorgenza del cancro. “I benefici per la salute del caffè sono stati discussi per lungo tempo, ma questa ricerca dimostra semplicemente che il consumo di caffè non comporta rischi ma allo stesso modo non è un modo efficace per proteggersi dal cancro", ha concluso MacGregor.  

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