Super batteri, osservato legame diretto con antibiotici ad ampio spettro

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

In seguito alla scarsa disponibilità di un medicinale generico, uno studio ha notato un importante calo dei casi relativi a due super batteri, evidenziando necessità di prescrizioni migliori 

I superbatteri si combattono innanzitutto riducendo l’utilizzo di antibiotici ad ampio spettro, impedendo così a questi organismi di sviluppare quella resistenza ai medicinali che l’Oms ha inserito nella lista delle minacce alla salute globale. Un nuovo studio pubblicato sul Medical Journal of Australia ha confermato quanto già sottolineato in precedenza dagli esperti: in seguito a un minor impiego del piperacillin/tazobactam (PT) i ricercatori hanno notato una riduzione dei casi relativi al superbatterio VRE registrati negli ospedali australiani. La lotta alla resistenza antibiotica, che provoca oggi secondo l’Onu almeno 700.000 morti all’anno, inizia da prescrizioni più accurate da parte del personale ospedaliero.

Super batteri in calo: il motivo

L’uso inappropriato di antibiotici è una pratica che ha causato negli ultimi anni un rafforzamento dei batteri, che hanno sviluppato una resistenza ai medicinali più usati favorendo le infezioni ospedaliere. I ricercatori dell’Università di Newcastle, a Sydney, hanno ottenuto una prova diretta di questo meccanismo guardando agli effetti provocati dalla scarsità internazionale di PT, un antibiotico ad ampio spettro sostituito dal 2017 da somministrazioni di amoxicillina-clavulanico per via endovenosa. Secondo quanto spiegato nello studio, l’uso ridotto di PT ha portato a un calo dell’incidenza del super batterio VRE negli ospedali: i casi sarebbero infatti scesi da 191 a 101.

Il super batterio resistente a ogni antibiotico

Lo stesso effetto è stato osservato per quanto riguarda lo stafilococco aureo resistente alla meticillina (MRSA): nel periodo successivo all’introduzione di amoxicillina-clavulanico come sostituto dell’antibiotico ad ampio spettro i casi relativi a questo super batterio sono diminuiti, passando da 53 a 31. Secondo i ricercatori, il medicinale generico PT “è stato rintrodotto su base ristretta e l’utilizzo rimane molto minore rispetto a prima della fase di scarsità”. Proprio grazie a uno studio australiano realizzato nei mesi scorsi dello scorso anno erano state scoperte alcune rare varianti del più comune Staphylococcus epidermidis che, a causa dell’uso eccessivo e non sempre necessario di medicinali ad ampio spettro, hanno sviluppato una resistenza a tutti gli antibiotici disponibili sul mercato.

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