Onu su resistenza antibiotici: 10 milioni morti all'anno entro il 2050

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

È lo scenario di un report che chiama la comunità mondiale a agire in fretta per evitare una situazione catastrofica. Per l’Onu crisi evitabile con investimenti e uso prudente di medicinali 

Secondo l’Onu sono necessarie misure immediate per contrastare la minaccia portata dai cosiddetti ‘superbatteri’ resistenti agli antibiotici: un nuovo rapporto diffuso dall’organizzazione, in collaborazione con Oms e altri partner, afferma che entro il 2050 potrebbero morire circa 10 milioni di persone all’anno a causa di malattie dovute a questo fenomeno, con conseguenze disastrose sull’economia mondiale. Negli ultimi anni sono state tante le ricerche a mettere sotto la lente d’ingrandimento la capacità di alcuni microrganismi di opporsi all’azione dei farmaci, legata in parte anche ad un utilizzo troppo diffuso di medicinali generici, specie negli ospedali. Dopo varie scoperte sul tema, tuttavia, per l’Onu è ora giunto il momento di agire, poiché i batteri resistenti “potrebbero costringere fino a 24 milioni di persone all’estrema povertà entro il 2030”.

Già 700.000 morti all’anno per resistenza agli antibiotici

Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’antibiotico resistenza è da includere tra le 10 maggiori minacce alla salute globale nel 2019. Una considerazione che deriva dagli allarmanti dati attuali, visto che come spiega l’Onu al momento “almeno 700.000 persone muoiono ogni anno per malattie dovute alla resistenza antibiotica”. L’efficacia sempre minore di medicinali utilizzati per decenni, unita a una scarsa comprensione del fenomeno da parte delle istituzioni, mette la comunità mondiale sull’orlo di una crisi i cui effetti economici potrebbero essere paragonabili a quelli vissuti nel 2008-2009 per via del tracollo finanziario.

Operazioni di routine a rischio per i nuovi batteri

Come riporta il New York Times, Haileyesus Getahun, direttore della U.N. Interagency Coordination Group on Antimicrobial Resistance che ha trascorso circa due anni a lavorare sul report, afferma che quello della resistenza antibiotica è uno “tsunami silenzioso”, destinato a creare danni disastrosi se non si agisce immediatamente. Oltre a ipotizzare un tragico bilancio di 10 milioni di morti ogni anno fino al 2050, lo studio dell’Onu spiega che la resistenza dei ‘superbatteri’ potrebbe rendere molto meno sicure anche operazioni oggi ritenute di routine, come un intervento al ginocchio o la semplice nascita di un bambino.

I rimedi: investimenti e controllo su antibiotici

Tra le misure proposte dall’Onu per fronteggiare l’antibiotico resistenza rientrano il divieto di utilizzare alcuni farmaci per favorire la crescita sia in agricoltura che negli animali da fattoria, investimenti in nuove tecnologie volte allo sviluppo di nuovi prodotti necessari a combattere i microbi evoluti e la definizione di un sistema regolatore più stringente che spinga a un uso più prudente degli antibiotici in ogni ambito. Per Tedros Adhanom Ghebreyesus dell’Oms l’umanità si trova “a un punto critico nella lotta per proteggere alcuni dei nostri medicinali più importanti”.

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