Le regole d’oro del perfetto Runner, secondo gli esperti
Salute e BenessereSpesso e volentieri, si sottovalutano i numerosi rischi che possono derivare da un allenamento realizzato senza le giuste direttive e le corrette informazioni, sottoponendo così il proprio corpo a un eccessivo stress e affaticamento
Gli appassionati della corsa, che amano trascorrere il proprio tempo libero impegnandosi attivamente nel raggiungere distanze e obiettivi sempre crescenti, non possono non tenere conto di alcune semplici regole.
Spesso e volentieri, infatti, si tende a sottovalutare i numerosi rischi che possono derivare da un allenamento realizzato senza le corrette informazioni, sottoponendo così il proprio fisico a un eccessivo stress e affaticamento.
La regola del 10%
La prima buona norma, come riportato dal The Guardian, sarebbe quella di rispettare le tempistiche necessarie al corpo umano per poter apprendere efficacemente ogni tipo di miglioramento, concedendosi i giusti spazi per il recupero dagli sforzi effettuati. Se l’obiettivo del corridore è proprio quello di incrementare la distanza percorsa è opportuno rispettare la regola del 10%. I runner dovrebbero aumentare il chilometraggio senza superare, sia il 10% della distanza battuta settimanalmente, che il 10% della strada più lunga mai percorsa.
I corridori amatoriali, inoltre, devono tener ben presente che la distanza colmata durante un allenamento è di relativa importanza. Anche corse più brevi ma ben organizzate possono portare a sostanziali miglioramenti. Il motivo per cui i professionisti disputano solo un paio di grandi corse all’anno è quello di concedere al corpo il tempo necessario per recuperare da uno sforzo. Una Maratona, per esempio, necessita di almeno due settimane di pausa. Gli sportivi dovrebbero esercitarsi anche nell’allenamento a intervalli, sostenendo velocità più elevate su distanze più brevi.
L’importanza del sonno e dell’alimentazione
Parecchi studi hanno dimostrato che i limiti della resistenza del corpo sono dettati non solo da quest’ultimo, ma anche da un’influenza derivata dalla mente umana. Una ricerca, guidata dal professore Samuele Marcora dell’Università del Kent, ha rilevato che i ciclisti reagiscono positivamente ad alcuni segnali subliminali, quali le parole ‘go’ ed ‘energia’, e la visione di visi felici mentre si arrampicano sulle montagne. Gli esperti consigliano, dunque, il rinforzo positivo come pratica per migliorare e raggiungere i propri obiettivi. Un altro elemento che può portare a dei benefici è quello di ottenere supporto dalle persone care; è dunque consigliato che gli sportivi condividano i propri obiettivi con altri individui. L’ultimo accorgimento, come suggeriscono gli esperti, sarebbe quello di non sottovalutare l’importanza della nutrizione e del tempo destinato al sonno. Un runner con una scorretta alimentazione difficilmente potrà raggiungere gli obiettivi che si è prefissato.