
Secondo la lista stilata dallorganizzazione Ewg, le fragole si confermano il frutto che presenta le maggiori concentrazioni di sostanze potenzialmente nocive, mentre gli spinaci balzano al secondo posto. La classifica viene compilata sulla base dei test condotti dal Dipartimento per l'agricoltura. LA FOTOGALLERY

L'organizzazione Ewg ogni anno compila una lista dei "Dirty dozen" (la “sporca dozzina”, citando il celebre film di guerra) sui cibi maggiormente contaminati dai pesticidi negli Stati Uniti, un Paese nel quale le sostanze ammesse sono più numerose rispetto a ciò che avviene nell'Unione Europea. In cima alla lista ci sono le fragole, dove sono presenti fino a 21 differenti tipologie di pesticidi tra cui carbendazim (funghicida), bifenthrin (insetticida) e malatione (insetticida vietato nell'Ue) -
- Il rapporto 2017 Ewg
Ewg comunica che il 98% dei campioni analizzati per i primi sei cibi più contaminati presentano le tracce di almeno un pesticida. Al secondo posto avanzano gli spinaci, nei quali si segnala in particolare la presenza di permetrina (insetticida e antiparassitario) -
Una pagnotta costa all'ambiente 0,6 kg di CO2
Le possibilità che negli Stati Uniti si faccia utilizzo di pesticidi nella coltivazione sono molto più elevati che in Europa. È stato questo un tema di duro dibattito nel corso dei negoziati sul Ttip, il trattato che potrebbe - tra l'altro - armonizzare alcuni standard produttivi fra i mercati di Usa e Ue. Secondo un'analisi del Ciel (Center for International Environmental Law), sono 82 i pesticidi che sono attualmente ammessi negli Stati Uniti e vietati in Europa. Al terzo posto della classifica Ewg, le pesche noci (o nettarine) -
Il report Dirty dozen di Ewg
Al quarto posto troviamo la mela. Secondo il Dipartimento dell'agricoltura americano alcuni pesticidi presenti su frutta e verdura persistono anche dopo il lavaggio e persino dopo la pelatura -
Legambiente, un terzo di frutta e verdura contaminato da pesticidi
Le pesche più comuni, dalla tipica buccia vellutata, sono le quinte più contaminate da pesticidi negli Usa. Il problema di queste sostanze nocive, nonostante le regolamentazioni più stringenti, riguarda anche l'Italia: si trovano nel 64% delle acque di fiumi e laghi -
Aumentano i pesticidi nelle acque italiane
Le pere si piazzano al sesto posto della Dirty dozen. In una pera americana su otto si è riscontrata la presenza di difenilammina, una sostanza proibita in Europa per via dei possibili effetti cancerogeni. Ewg suggerisce di puntare sulle alternative biologiche per tutti i cibi presenti nella sua lista -
Greenpeace, insetticidi tossici per api e farfalle
Secondo Legambiente, più di un terzo della frutta e della verdura che finiscono sulle tavole degli Italiani è contaminato da uno o più pesticidi, anche se i limiti di legge sono quasi sempre rispettati. Le ciliegie sono settime nella lista dei cibi a rischio pesticidi negli Stati Uniti -
Legambiente, un terzo di frutta e verdura contaminato da pesticidi
L'uva è all'ottavo posto. L'Unione Europea si è dimostrata attenta a regolamentare le tipologie di pesticidi per garantire un loro “uso sostenibile” -
La pagina Ue dedicata all'uso sostenibile dei pesticidi
Il sedano è in nona posizione, secondo dopo gli spinaci fra le verdure. Ewg compila, inoltre, anche una lista di cibi “virtuosi”, i più poveri di pesticidi. In cima a tale lista, la "Clean fifteen", si trovano mais dolce, avocado e ananas -
Una pagnotta costa all'ambiente 0,6 kg di CO2
Chiude la top ten il pomodoro, di cui l'Italia è il primo produttore mondiale. L'attenzione sul tema dei pesticidi è stata recentemente rilanciata dall'Onu, che ha parlato di 200mila morti ogni anno a causa di tali sostanze nocive -
Pesticidi, secondo l'Onu uccidono 200mila persone all'anno
I peperoni sono un altro cibo da tenere d'occhio per la presenza di pesticidi. Anche perchè spesso vengono consumati senza togliere la buccia -
https://www.ers.usda.gov/webdocs/publications/eib149/56750_eib-149.pdf
La dozzina incriminata si conclude con le patate. “Dalla crescita nelle vendite di prodotti biologici anno dopo anno è chiaro che i consumatori preferiscono mangiare frutta e ortaggi cresciuti senza pesticidi sintetici”, dichiara Sonya Lunder, senior analyst presso Ewg -
Una pagnotta costa all'ambiente 0,6 kg di CO2