Sapienza, gli studenti accampati: "Il diritto alla casa è diritto allo studio"

Lazio
Federica De Lillis

Federica De Lillis

Questo è lo slogan che campeggia davanti alla statua di Minerva, nel cuore dell'università La Sapienza di Roma. Solidali con Ilaria Lamera, studentessa del Policlinico di Milano, sono tanti i giovani studenti dell'ateneo capitolino che protestano contro il caro affitti 

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Qualcuno tornerà presto a casa, altri, a fine lezione, affronteranno viaggi di ore per arrivare finalmente presso la propria abitazione, perchè, a Roma, per uno studente, potersi permettere anche solo una stanza è diventata un'utopia. Così, sulla scia della studentessa del Politecnico di Milano, Ilaria Lamera, anche alcuni ragazzi della Sapienza si sono accampati davanti al Rettorato per protestare contro il caro affitti.  

Proteste studenti Sapienza
La protesta degli studenti della Sapienza

"Intervenire sul mercato immobiliare"

“Abbiamo visto Ilaria che smontava la sua tenda domenica sera e abbiamo detto subito rispondiamo all’appello e spieghiamo che anche a Roma la situazione non è tanto meglio rispetto a Milano’” dice Leone Piva, studente al secondo anno di Fisica alla Sapienza e coordinatore del gruppo Sinistra Universitaria. “Un affitto a Roma, una casa dignitosa nelle vicinanze, ma non troppo, della Sapienza sta sui 500 euro. Spesso sono soluzioni molto precarie. Uno studente universitario per vivere, compresi utenze e cibo, 900 euro li deve spendere”, continua il ragazzo, che tutti i giorni arriva da Maccarese: “Sono due ore, due ore e mezza col treno. Sto cercando casa adesso perché ho la fortuna di avere una famiglia che con uno sforzo economico comunque importante riuscirebbe a garantirmi una stanza a Roma, ma io sono una persona fortunata. È pieno di studenti che vengono dal Lazio che non possono permettersi un affitto e quindi decidono di alzarsi alle 5 e mezzo di mattina, oppure provano a lavorare. Non c’è dubbio, però, che uno studente che lavora tutti i giorni o lavora d’estate, rinuncia alle sue vacanze per provare a pagarsi un affitto, ha un percorso universitario meno di qualità, diverso rispetto a una persona che ha la fortuna di vivere qui. Il nostro obiettivo è restare qui finché non accoglieranno la nostra richiesta di un tavolo di confronto insieme agli altri Atenei con la Regione Lazio”. Ancora Leone: “Nel Lazio i posti a disposizione nelle residenze universitarie pubbliche sono poco meno di 2.100, gli studenti fuorisede 60mila. Per risolvere il problema servirebbe incrementare i posti letto nelle residenze, ma anche intervenire col pubblico sul mercato immobiliare, calmierare i prezzi, mettere un tetto agli affitti. Bisogna trovare soluzioni che possano regolamentare il mercato immobiliare per gli studenti e le studentesse”.

 

 

 



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