Senato imbrattato, attivista: “Grave è inerzia su crisi climatica”. Scarcerati i 3 fermati
Lazio“Il nostro non è un tentativo di sensibilizzare, è un grido di allarme”, ha spiegato Carlotta, attivista di Ultima Generazione, il movimento di cui fanno parte i ragazzi che ieri hanno lanciato vernice lavabile contro la facciata di Palazzo Madama. Intanto oggi il giudice per le direttissime del tribunale di Roma ha convalidato gli arresti per Davide Nensi, Alessandro Sulis e Laura Paracini, disponendo la loro scarcerazione
"Sono estremamente preoccupata e spaventata per la crisi eco-climatica, i governi non la riconoscono. La gravità non sta in quello che facciamo per protestare, ma nel fatto che non si sta facendo niente per occuparsi del problema. Il nostro non è un tentativo di sensibilizzare, è un grido di allarme. Se utilizziamo solo vernici lavabili? Certo", ha detto Carlotta, di Ultima Generazione, il movimento di cui fanno parte i tre attivisti che ieri hanno imbrattato con della vernice la facciata del Senato. Oggi il giudice per le direttissime del tribunale di Roma ha convalidato gli arresti per i tre, Davide Nensi, Alessandro Sulis e Laura Paracini, disponendo la loro scarcerazione. Il processo per gli attivisti, accusati di danneggiamento aggravato, è stato fissato al 12 maggio. La procura aveva sollecitato la misura dell'obbligo di dimora per i tre indagati. Intanto il presidente del Senato Ignazio La Russa ha dichiarato che "ci costituiremo parte civile contro gli autori del gesto".
Le motivazioni del gesto
"Sono estremamente preoccupata dalla crisi ecologica in corso che avrà conseguenze socio-economiche spaventose", ha aggiunto Carlotta parlando ai microfoni della trasmissione 'L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus. "Sono molto spaventata come cittadina perché nessuno dei governi parla di crisi eco-climatica. Questo significa essere in mano a persone, che dovrebbero occuparsi del bene pubblico e invece non se ne stanno occupando. Non capisco - ha detto ancora Carlotta - se non lo fanno perché sono totalmente ignoranti o se invece vogliono ignorare il problema. La quantità di persone che è veramente consapevole della crisi ecologica sta dalla nostra parte e si rende conto che la gravità non sta nella protesta che noi facciamo, bensì nel fatto che chi ha il dovere di occuparsi del problema non lo sta facendo. Il punto non sono le modalità di protesta, ma il fatto che la situazione è gravissima e che chi ha il potere non si sta occupando di questa cosa. Il nostro non è un tentativo di sensibilizzare, è un grido di allarme".
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Attivisti processati per direttissima
Nel corso dell'udienza i tre hanno rivendicato quanto compiuto ieri mattina. "Dopo aver visto il disastro della Marmolada ho paura per il nostro futuro. Ho aderito a Ultima Generazione perché propone un cambiamento - ha dichiarato uno degli arrestati - in particolare di fermare le emissioni di gas e puntare sulle energie rinnovabili". In base a quanto si apprende la ragazza arrestata aveva partecipato anche all'azione dimostrativa a Palazzo Bonaparte contro un quadro di Van Gogh. I tre inoltre erano stati denunciati per i blocchi stradali sul Grande Raccordo Anulare messi in atto nelle scorse settimane.
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Le indagini sui blitz: “Ultima generazione è movimento oltranzista”
Ultima generazione è un movimento "oltranzista" che riesce a far fonte, sembra, anche alle "spese di sostentamento" di suoi componenti. Lo si legge nella richiesta di applicazione della sorveglianza speciale, firmata dalla Questura di Pavia, nei confronti del 20enne Simone Ficicchia, protagonista di una serie di blitz negli ultimi mesi, tra cui quello dello scorso 7 dicembre con vernice lanciata sull'ingresso del teatro alla Scala e un altro a luglio quando, assieme ad altri, si incollò al vetro di protezione della Primavera del Botticelli agli Uffizi. Sull'istanza, come reso noto nei giorni scorsi dal giovane sui social, dovrà decidere la Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano dopo un'udienza fissata per il 10 gennaio. La Questura ha chiesto per il 20enne la sorveglianza speciale per "pericolosità sociale" per un anno con obbligo di dimora nel Comune di Voghera, dove risiede. E nelle 18 pagine della richiesta vengono elencati oltre 30 procedimenti aperti a suo carico per varie azioni negli ultimi mesi, tra cui pure diversi blocchi stradali a Roma con "autoambulanze" rimaste ferme nel traffico. Ficicchia, scrive la Questura, "emerge come esponente di punta di tale organizzazione, risultando sempre in prima linea nelle azioni delittuose perpetrate da tale associazione". Non possiede "nessuna fonte di reddito documentata" e "si può logicamente supporre che, seppur solo parzialmente, l'organizzazione a cui lo stesso aderisce possa far fronte, in qualche modo, alle sue spese di sostentamento e di spostamento" per le azioni di protesta.
L'organizzazione
Per quanto riguarda "l'assetto organizzativo interno" del "movimento oltranzista", scrive la Questura di Pavia, "se dal punto di vista formale manca di un ordinamento verticistico, ciò non esclude l'esistenza di una gerarchia di fatto". Sulla posizione di Ficicchia la Questura spiega che sono "davvero impressionanti" gli "episodi di cui si è reso protagonista nell'anno in corso e le numerosissime violazioni di legge". A suo carico sono stati contestati reati che vanno dall'interruzione di pubblico servizio, al danneggiamento e imbrattamento fino alla resistenza a pubblico ufficiale e alla violenza privata. Ed è stato destinatario di diversi fogli di via emessi in varie città. La sua "pericolosità sociale" deriva, si legge, "oltre che dalle turbative create per l'ordine pubblico (molteplici sono i momenti di forte tensione creati con la cittadinanza durante le proteste e i blocchi della circolazione) e ai danni materiali cagionati (i vari danneggiamenti o imbrattamento di cose altrui, sia pubbliche che private), anche dal fatto che in molte occasioni il blocco al traffico veicolare è stato posso in essere su strada a scorrimento veloce, come tangenziali, autostrade e il grande raccordo anulare di Roma". Azioni che hanno impedito "oltretutto il transito anche a mezzi pubblici, a quelli di soccorso e in particolare anche ad autoambulanze in emergenza, creando così concreti e effettivi pericoli per l'incolumità e la sicurezza pubblica".
La Russa: "Ci costituiremo parte civile"
"Ho deciso, con il concorso pressoché unanime dell'ufficio di presidenza, anche se con qualche accenno di titubanza da parete di una vicepresidente, di costituirci in futuro parte civile contro gli autori di questo gesto - ha dichiarato il presidente del Senato Ignazio La Russa -. A noi non interessano modifiche normative, non vogliamo pene esemplari, aggravamenti di pena o reati specifici. Semmai nell'ambito della discrezionalità dei magistrati, auspichiamo un atteggiamento consapevole dell'importanza dei palazzi istituzionali. Ma è nostro diritto poterci costruire parte civile per richiedere il ristoro dei danni materiali e morali". La Russa ha poi aggiunto che "abbiamo parlato delle misure sicurezza e su mia proposta abbiamo deciso di affidare ai questori il compito di valutare accorgimenti migliori, ma senza chiudere il Senato. Benché le altre istituzioni, la Camera, il palazzo del Governo siano abbondamente protetti in maniera diversa dal Senato, noi riteniamo che basti qualche piccolo acorgimento perché vogliamo che il Senato rimanga il più possibile a contatto con la gente senza farci intimorire o condizionare da quattro ragazzotti che pretendono di cambiare il mondo lanciando un po' di vernice".