Regeni, legale genitori posta foto 007 egiziani: “Aiutateci a trovare i loro indirizzi”

Lazio
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L’avvocato ha lanciato un appello in tre lingue su Facebook, inserendo anche le immagini di tre appartenenti ai servizi segreti egiziani individuate in queste settimane dai carabinieri del Ros. Lo scorso 11 aprile il gup di Roma ha sospeso il procedimento, affidato ulteriori ricerche agli uomini dell’Arma e fissato una nuova data del processo in autunno

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La famiglia di Giulio Regeni chiede aiuto al popolo del web, ma non solo, per individuare gli indirizzi dei quattro 007 accusati di avere torturato e ucciso il ricercatore italiano al Cairo nel 2016. Il legale dei genitori, l'avvocato Alessandra Ballerini, ha pubblicato un vero e proprio appello su Facebook in tre lingue, anche inglese e arabo, per chiedere una mobilitazione globale in modo da potere notificare gli atti agli imputati e sbloccare la partita giudiziaria in corso a Roma (IL RAPIMENTO DI GIULIO REGENI - CHI ERA).

Il post

Nel post sono state inserite anche le foto di tre appartenenti ai servizi egiziani individuate in queste settimane dai carabinieri del Ros, così come sollecitato dal gup della Capitale che l'11 aprile scorso ha sospeso il procedimento affidando ulteriori ricerche agli uomini dell'Arma e fissando una nuova data del processo in autunno. "Aiutateci a trovarli - scrive Ballerini -. Sappiamo chi sono, che facce hanno e sappiamo quanto male sono capaci di fare. Ci servono i loro indirizzi di residenza per poterli processare in Italia. Aiutateci a trovarli. Non diamogli la possibilità di nascondersi ancora dietro la loro arrogante vigliaccheria e di continuare a fare impunemente 'tutto il male del mondo'. Chiunque avesse notizie su di loro e sui loro indirizzi di residenza per favore mi contatti. Proteggerò l'anonimato di qualsiasi testimone. Facciamo vincere la giustizia". Nel messaggio pubblicato su Facebook il legale fornisce anche il documento di identificazione militare di due imputati.

Le indagini sugli 007

In base all'attività svolta dal Ros e cristallizzata in una informativa trasmessa a piazzale Clodio il 31 marzo scorso, uno dei quattro 007 in questi ultimi mesi sarebbe stato anche promosso a generale di Brigata. Si tratta di Uhsam Helmi che attualmente lavorerebbe nell'ufficio "passaporti e immigrazione" e avrebbe "avuto a che fare con la Suez Canal Authority". L'uomo, infatti, in una foto presente sui social network, indossa una "giubba bianca di una uniforme militare alla quale sono apposti i gradi di generale". Nell'informativa si afferma, inoltre, che il generale Tariq Sabir, l'imputato più alto in grado all'epoca dei fatti, "sarebbe attualmente in servizio presso il Dipartimento degli Affari Civili del Ministero dell'Interno con l'incarico di supervisionare un progetto relativo alle carte di identità dei cittadini egiziani". Il maggiore Magdi Ibrahim Abdel Sharif, aggiunge il Ros, "potrebbe essere ancora in servizio presso la Direzione della Sicurezza Nazionale, mentre solo uno dei quattro, Athar Kamal sarebbe in pensione".

Ipotesi collaborazione con Facebook e Google

Per ottenere gli indirizzi dove notificare gli atti agli imputati, gli uomini dell'Arma non escludono la possibilità di chiedere una collaborazione con i provider statunitensi e in particolare di Facebook e Google, anche sfruttando una possibile rogatoria con gli Stati Uniti. Una iniziativa, però, che dovrebbe necessariamente passare attraverso il vaglio delle autorità egiziane che fino ad oggi hanno negato qualsiasi collaborazione non dando seguito neanche ad una richiesta avanzata dal nostro ministero della Giustizia 

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