Guerra in Ucraina, Papa all’Angelus: “Atto barbaro e sacrilego”

Lazio
©Ansa

Il pontefice torna a pregare per la fine del conflitto: “C'è bisogno di ripudiare la guerra luogo di morte, dove i padri e le madri seppelliscono i figli, dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono”

ascolta articolo

Papa Francesco, durante l’Angelus, torna a pregare per la fine della guerra in Ucraina. Ha parlato della "bestialità della guerra" e di un "atto barbaro e sacrilego". Il pontefice ha sottolineato: "La guerra non può essere qualcosa di inevitabile” (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE DI SKY TG24 - I VIDEO E I REPORTAGE DALL'UCRAINA).

“Abolire guerra prima che cancelli l’uomo dalla storia”

"La guerra – ha detto il Papa - non può essere qualcosa di inevitabile. Non dobbiamo abituarci alla guerra, dobbiamo invece convertire lo sdegno di oggi nell'impegno di domani perché se da questa vicenda usciremo come prima saremo in qualche modo tutti colpevoli. Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l'umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell'uomo prima che sia lei a cancellare l'uomo dalla storia. Prego per ogni responsabile politico di riflettere su questo, di impegnarsi su questo e, guardando alla martoriata Ucraina, di capire come ogni giorno di guerra peggiora la situazione per tutti. Perciò rinnovo il mio appello: basta, ci si fermi, tacciano le armi, si tratti seriamente per la pace".

“Ripudiare guerra, potenti decidono e poveri muoiono”

Il Papa ha proseguito: "C'è bisogno di ripudiare la guerra luogo di morte, dove i padri e le madri seppelliscono i figli, dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono. È passato più di un mese dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, dall'inizio di questa guerra crudele e insensata che come ogni guerra rappresenta una sconfitta per tutti, per tutti noi", ha ricordato.

“Guerra devasta futuro, un bimbo su due è sfollato da Ucraina”

"La guerra non devasta solo il presente ma anche l'avvenire di una società. Ho letto che dall'inizio dell'aggressione in Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli innocenti". Lo ha detto il Papa all'Angelus.

Il commento al Vangelo

Il pontefice ha poi commentato il Vangelo di oggi (la parabola del figliol prodigo), evidenziando che il rapporto con Dio non può essere basato "sulla pura osservanza dei comandi, sul senso del dovere. Può essere anche il nostro problema con noi e con Dio: perdere di vista che è Padre e vivere una religione distante, fatta di divieti e doveri. E la conseguenza di questa distanza è la rigidità verso il prossimo, che non si vede più come fratello". Parlando dell'amore del padre, raccontato dal Vangelo, il Papa ha sottolineato: "Lo sanno bene i genitori, che si avvicinano molto al sentire di Dio. È bello quello che dice un papà in un romanzo: 'Quando sono diventato padre, ho capito Dio'", ha detto il Papa citando 'Papà Goriot' di Honoré de Balzac. "Sempre Dio perdona, sempre, siamo noi a stancarci di chiedere perdono ma Dio perdona sempre", ha sottolineato Papa Francesco.

Il saluto ai partecipanti della Maratona di Roma

"Saluto i partecipanti alla Maratona di Roma", ha poi detto il Papa congratulandosi con gli atleti che hanno risposto all'appello di solidarietà della squadra vaticana. "Quest'anno per iniziativa di Athletica Vaticana numerosi atleti sono coinvolti in iniziative di solidarietà con le persone che in città vivono nel bisogno".

Roma: I più letti